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Leghista con la terza media si difende, la toppa è peggio del buco

Un articolo che aveva fatto il giro dei social italiani e che metteva in evidenza il curioso caso del senatore della Lega Mario Pittoni, messo a capo della Commissione Istruzione e responsabile della scuola per il Carroccio che però non aveva mai conseguito nemmeno un diploma, interrompendo il proprio percorso di studi alla terza media. Un retroscena confermato dal diretto interessato nel corso di un’intervista a L’Espresso, durante la quale spiegava: “Sono figlio della contestazione globale, erano tempi in cui ci si opponeva. Ho un padre insegnante e un fratello professore, quindi ho sempre respirato scuola e per questo sono preparatissimo. Non mi sono diplomato per ribellione”. La notizia aveva colpito molto gli utenti e ha spinto lo stesso Pittoni a tornare in queste ore sull’argomento, mostrando tutta la sua rabbia per il clamore suscitato dalla rivelazione sul suo curriculum.

Con un post su Facebook, il leghista ha infatti attaccato l’Espresso ribadendo di far parte di una famiglia di professori, “praticamente cresciuto a pane e scuola”, e aggiungendo senza però specificare nel dettaglio: “I miei cinque anni di medie superiori li ho fatti, anche se in due scuole diverse”. Pittoni, classe ’50, ha anche spiegato perché il suo curriculum vitae, facilmente consultabile sul portale web del Comune di Udine, conti soltanto poche voci, scritte tra l’altro qua e là in stampatello e con una calligrafia difficile da decifrare: “una noticina buttata lì in 3 minuti su richiesta dell’impiegata comunale” chiarisce in merito. Tra i commenti piovuti dopo la diffusione della notizia, in molti avevano sottolineato proprio come fosse stata trascurato quel principio di trasparenza ritenuto chiave per chi riveste ruoli pubblici.Le proposte di Pittoni sul fronte scuola erano state rese note da Matteo Salvini in persona lo scorso marzo a Strasburgo: unificazione del ciclo di studi di elementari e medie (in poche parole diventeranno una cosa sola), ritorno al “professore prevalente” che insegnerà le materie principali seguendo gli alunni per tutto il percorso e riavvicinamento dei docenti al proprio territorio. A questo si aggiungevano concorsi su base regionale, chiamate dirette e il ripristino del “valore educativo delle bocciature”. La replica di Pittoni all’Espresso è stata rilanciata da Luca Morisi, capo del team social al lavoro per Matteo Salvini, che oltre a mettere like al post lo ha condiviso su un gruppo ufficiale della Lega per cercare di far ottenere al messaggio maggior visibilità.