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Vargas Llosa: “Diamo il Nobel per la Pace a Carola”. Anche l’intellettuale di destra sta con lei

Lo scrittore Mario Vargas Llosa sulle pagine di El Pais chiede la candidatura della capitana della Sea Watch Carola Rackete al premio Nobel per la pace 2019. “Quando le leggi sono irrazionali e disumane, è un dovere morale disobbedire, come ha fatto Carola. La tedesca ha seguito le migliori tradizioni dell’Occidente democratico e liberale, ai cui antipodi si trova la Lega e il suo leader”. Vargas Llosa, a sua volta premio Nobel per la letteratura nel 2010, cita le parole di Oscar Camps, fondatore di Open Arms.

“Dal carcere si esce, dal fondo del mare no”, e spiega così la sua proposta: “Sono proprio Salvini e i suoi seguaci che incarnano i comportamenti selvaggi e la barbarie di cui accusano i migranti”.

“Non meritano di essere qualificati diversamente coloro che avevano deciso che i 42 sopravvissuti della Sea-Watch 3, piuttosto che calpestare il sacro suolo d’Italia, potevano annegare o morire di malattia o di fame. Grazie al coraggio di Carola Rackete, almeno questi 42 sfortunati si salveranno”. Nel suo commento, lo scrittore ha attaccato la deriva nazionalista della politica italiana ed europea.

“Se trionfasse il neofascismo di Matteo Salvini e compari, ci sarebbero Brexit ovunque nel Vecchio continente e un triste futuro attenderebbe i suoi Paesi, divisi e ostili, per poter resistere agli abbracci mortali dell’orso russo”.

“Dobbiamo affrontare i Matteo Salvini dei nostri giorni con la convinzione che non sono altro che il prolungamento di una tradizione oscurantista che ha riempito di sangue e cadaveri la storia dell’Occidente e sono stati il nemico più acerrimo della cultura della libertà, dei diritti umani, della democrazia”.

Lo scrittore conclude con una riflessione: “Sull’immigrazione ci sono crescenti pregiudizi che alimentano il pericoloso razzismo”.

 

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