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Referendum, Salvini: “Faremo ricorso contro mascherina obbligatoria, una follia”

Domenica 12 giugno sono in programma le elezioni Amministrative in diversi Comuni italiani. Si voteranno invece in tutto il Paese i referendum sulla Giustizia. Per garantire la sicurezza del voto, il ministro della Salute Roberto Speranza e quello dell’Interno Luciana Lamorgese hanno firmato una circolare che prevede l’obbligo di indossare la mascherina per tutti gli elettori. Una decisione che però scatena un mare di proteste, visto che da tempo ormai questo oggetto non si usa più praticamente da nessuna parte. Il più infuriato è il leader leghista Matteo Salvini, preoccupato perché questo nuovo obbligo potrebbe ridurre la partecipazione degli elettori.

il leader della Lega, Matteo Salvini, a Mattino Cinque, 7 giugno 2022. ANSA/MATTINO CINQUE +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY, NO TV USE ++++

“Faremo ricorso. – tuona Salvini intervistato da Mattino 5 parlando della mascherina obbligatoria al seggio – Ci sono le feste del Milan, il concerto di Vasco Rossi con 100mila persone. Puoi andare dove vuoi senza mascherine e domenica, con 40 gradi, senza mascherine non ti fanno votare. È una follia. C’è un clima di censura, un bavaglio e un furto di democrazia sui referendum sulla giustizia che è una vergogna internazionale”, denuncia il leader leghista.

MATTEO SALVINI

“Io ho zero interessi a Mosca, mai chiesto un rublo o un euro. – prova poi a chiarire ancora una volta il senso del suo possibile viaggio in Russia – Sono altri che in passato hanno fatto accordi con Putin. In merito al suo incontro con l’ambasciatore russo a Roma, Sergei Razov, che tanto ha fatto discutere in questi giorni, Salvini ribadisce di averlo “detto a tutti. A Draghi? Assolutamente sì, figurati”.

“In ogni caso, fino a domenica mi occupo di Italia, si vota per i sindaci, da lunedì prossimo tutto è possibile. Precisa Salvini che dunque non chiude la porta alla missione moscovita – A sinistra c’è chi scherza, Renzi, Calenda, il sindaco di Milano. Ma la guerra non fa ridere, a me terrorizza. Cercare di rimettere al tavolo i combattenti è doveroso, per salvare posti di lavoro in Italia”, conclude.

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