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Massimo, l’autista eroe che ha salvato i bambini a Urbino: “Una sua decisione li ha salvati tutti”

L’evento drammatico che si è è verificato nelle strade di Urbino non si è trasformato in tragedia nazionale in quanto Massimo, l’autista della Canali Bus di Monteprandone, è diventato un eroe improvviso mentre trasportava 40 ragazzi a bordo del suo pullman al momento di uno scontro con un’ambulanza. Ora, nonostante le ferite, è pronto a tornare a casa, dove saranno molte le famiglie pronte a ringraziarlo per aver salvato i ragazzi.
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La testimonianza: il racconto dell’urto, i piccoli sotto shock

Massimo ha riportato alcune escoriazioni e un forte shock emotivo. Ha assistito alla morte da molto vicino, evitandola per un soffio. La proprietaria della compagnia di autobus, Maria Lucia Canali, è arrivata a Urbino per organizzare il ritorno dei ragazzi delle parrocchie di Cupra Marittima e Grottammare. Ha riferito: “I medici gli hanno consigliato di riposarsi e rilassarsi. Al momento, Massimo non riesce a parlare perché è sopraffatto dalle lacrime per ciò che ha vissuto. Ha visto l’ambulanza invadere all’improvviso la corsia opposta mentre il nostro pullman con i ragazzi scendeva. Massimo ha suonato il clacson due o tre volte per cercare di attirare l’attenzione dell’autista dell’ambulanza, cercando di avvertirlo di rimettersi nella sua corsia e di stare attento. Purtroppo, non ha ottenuto alcuna risposta e l’ambulanza ha continuato senza frenare, finendo per collidere con il nostro mezzo.”

Canali ha poi riferito di come L’impatto è stato violento e Massimo ha immediatamente capito che doveva evacuare il pullman, poiché era evidente che sarebbe scoppiato un incendio. Inizialmente, i ragazzi hanno cercato di scendere dalle porte anteriori del pullman, ma Massimo ha ordinato loro di tornare indietro e di scendere dalla parte posteriore, gridando che ci sarebbe stato un incendio. Questa decisione ha letteralmente salvato la vita dei ragazzi. Se fossero scesi davanti, con l’ambulanza che ha preso fuoco quasi istantaneamente, la situazione sarebbe stata molto diversa. Fortunatamente, i ragazzi sono riusciti a fuggire dalle fiamme, camminando lungo la galleria, dove una corriera di linea casuale li ha presi a bordo e li ha portati a Urbino.

A Urbino, una task force psicologica composta da volontari della Croce Rossa si è presa cura dei ragazzi, che avevano tra i 7 e i 13 anni, e che erano sotto shock. Sono stati assistiti per almeno tre ore, il tempo necessario per far arrivare un altro mezzo della Canali Bus in modo da riportarli a casa. Un sacerdote era presente per fornire supporto spirituale, ma ha commentato: “Non vogliamo dire nulla perché abbiamo visto la morte in faccia. Parlare di ciò non servirebbe a nulla.”

Molti dei giovani passeggeri avevano ancora i loro zainetti, macchine fotografiche e cappellini. Per garantire che si sentissero al sicuro, le volontarie Brunella e Daniela sono salite sul pullman di ritorno e hanno accompagnato i ragazzi fino a destinazione. Per il loro ritorno, qualcuno verrà a prenderli. In questa difficile situazione, la comunità si è unita per sostenere i giovani e coloro che hanno vissuto questa terribile esperienza.