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Mattarella mano nella mano con il presidente sloveno alla foiba di Basovizza

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mano nella mano con il presidente della Slovenia Borut Pahor a Trieste, davanti alla foiba di Basovizza. Un gesto storico, un momento storico, una foto che farà epoca. Prima hanno deposto una corona di fiori nel luogo dove i partigiani jugoslavi scaraventarono nel 1945 duemila nostri connazionali. Poi il minuto di silenzio, così. Un segno di pace dal grande valore simbolico. È anche la prima stretta di mano pubblica dopo il lockdown imposto dalla pandemia di coronavirus. La foiba si trova sull’altopiano carsico nei pressi di un pozzo minerario in disuso profondo circa 200 metri. Dal 1980 è classificata come monumento di interesse nazionale.

Dal febbraio 2007 vi sorge il nuovo sacrario in onore dei Martiri delle Foibe. Successivamente il gesto si è ripetuto presso il monumento ai Caduti sloveni, un cippo che ricorda quattro giovani antifascisti slavi condannati dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Anche qui Mattarella e Pahor si sono tenuti per mano, dopo aver deposto una corona di fiori. “La storia non si cancella”, ha detto Mattarella. “E le esperienze dolorose sofferte dalle popolazioni di queste terre non si dimenticano”.

Ha aggiunto Mattarella: “Proprio per questa ragione il tempo presente e l’avvenire chiamano al senso di responsabiltà a compiere una scelta tra fare di quelle sofferenze patite da una parte e dall’altra l’unico oggetto dei nostri pensieri coltivando i sentimenti di rancore, oppure al contrario farne patrimonio comune nel ricordo e nel rispetto, sviluppando collaborazione, amicizia, condivisione del futuro. Al di qua e al di là della frontiera, il cui significato di separazione è ormai per fortuna superato per effetto della comune scelta di integrazione nell’Unione europea, al di qua e al di là del confine sloveni e italiani sono decisamente per la seconda strada, rivolta al futuro. In nome dei valori oggi comuni: libertà democrazia pace”.

“Di fronte a sfide come la pandemia in corso i nostri Paesi sono oggi chiamati a collaborare ancor più strettamente: confidiamo che l’ormai imminente Consiglio Europeo, attraverso strumenti consolidati e soluzioni innovative di grande respiro, sappia nuovamente dimostrare che l’Europa sa interpretare la vita dei propri cittadini e li affianca nelle difficoltà. Slovenia e Italia sapranno lavorare insieme per raggiungere anche questo importante risultato” ha sottolineato Mattarella in un intervento apparso oggi sul Piccolo.

 

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