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“Draghi senatore a vita”. Mattarella prepara l’operazione “Monti bis”?

Si prepara una nuova operazione “Monti”. Mario Draghi senatore a vita: pare sia questa l’idea che sta maturando in gran segreto il Quirinale. Ad oggi il Presidente Mattarella ha nominato solo uno dei cinque senatori a vita cui ha diritto, Liliana Segre. Se nessuno se la sentirà di fare la manovra in autunno, ecco che potrebbe entrare in scena Mario Draghi per dare una sferzata al governo gialloverde che, dalla Libia alle infrastrutture, non ne indovina una, e soprattutto con tutti i dati economici negativi e il Paese in piena recessione.

La scelta di Draghi – fatta in virtù dei suoi meriti come dg del Tesoro, governatore della Banca d’Italia e presidente della BCE – sarebbe un riconoscimento al suo valore, anche perché con lui il Capo dello Stato in tutti questi anni, e soprattutto in questi ultimi mesi, ha avuto un costante confronto.

Draghi, soprattutto ora che persiste un evidente contrasto tra le affermazioni pubbliche del premier Conte e le valutazioni dei principali osservatori internazionali sui parametri economici in discesa libera, è una carta che Mattarella potrebbe calare replicando l’operazione Monti. Il Presidente della Repubblica è infatti molto irritato per le risse in corso tra Di Maio e Salvini e per la macchina che hanno scatenato contro Giovanni Tria.

Mattarella non vuole ripetere però l’errore del suo predecessore. Giorgio Napolitano, infatti, fu costretto a nominare senatore a vita Mario Monti per convincerlo a fare il premier di un esecutivo tecnico che venne annunciato come “salvifico”, ma che nella percezione degli italiani resta ancora oggi come uno dei capitoli più bui… I toni e i modi, dunque, saranno probabilmente assai diversi.

Il 6 giugno usciranno le Country Recomendations ed è assai probabile che la UE minaccerà l’Italia con la procedura d’infrazione per debito eccessivo. L’alternativa sarà fra una manovra dura, che si dice Tria abbia già nel cassetto, o finire nella tempesta finanziaria. Chi sarà disposto a guidare un tale esecutivo se questo governo dovesse cadere?

Ecco dunque che al Quirinale si lavora ad ogni scenario possibile. Ad ora la mossa-Draghi sembra dunque finalizzata ad arrivare a quel momento con una strategia chiara che permetta allo Stato di non cadere ancora di più nel baratro. Perché al contrario di quello che vogliono far credere i signori al governo, in realtà nel baratro ci siamo già.

 

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