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Mattarella rimprovera le tv: “Troppo spazio ai no vax”

Troppo spazio in tv e sui media ai no vax. È questa la frase che fa notizia del discorso tenuto da Sergio Mattarella di fronte ai rappresentanti delle Istituzioni. Nella giornata del 20 dicembre, il presidente della Repubblica uscente partecipa all’ennesima cerimonia di commiato dopo sette anni al Quirinale. Di fronte alle più alte cariche dello Stato, Mattarella pronuncia un discorso di alto respiro. Ma a colpire è la sua dura riflessione sullo “sproporzionato risalto mediatico” dato in questi mesi alle tesi degli anti vaccinisti.

Sergio Mattarella

“Quello che sta per concludersi è stato un anno di lavoro intenso. – così Mattarella in apertura del suo intervento allo scambio di auguri con i Rappresentanti delle Istituzioni – Con priorità chiare: la lotta alla pandemia e la ripresa della vita economica e sociale del Paese. Possiamo trarne un bilancio complessivamente positivo, per aver alzato la protezione dei cittadini di fronte alla minaccia del virus e per aver rimesso in moto la società”.

Tutto questo, prosegue Sergio Mattarella, “è stato il frutto di scelte coraggiose. Dei progressi della scienza. Di comportamenti coscienziosi. Di senso civico diffuso, e la risultante di una convergenza tra le istituzioni e i cittadini. La pandemia segna ancora il nostro tempo. Ha provocato dolore, sofferenze, nuove povertà. Ma abbiamo visto risposte solidali, sono emersi talenti e qualità inespresse, si sono accelerati processi innovativi”.

Poi, la stoccata contro la gestione mediatica dell’emergenza. “La prima difesa dal virus è stata la fiducia della stragrande maggioranza degli italiani nella scienza, nella medicina. – premette Mattarella – Vi si è affiancata quella nelle istituzioni. Con la sostanziale, ordinata adesione a quanto indicato nelle varie fasi dell’emergenza dai responsabili, ai diversi livelli. Le poche eccezioni, alle quali è stato forse dato uno sproporzionato risalto mediatico, non scalfiscono in alcun modo l’esemplare condotta della quasi totalità degli italiani”, conclude.

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