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Governo, la richiesta Salvini: ecco quali ministeri vuole per la Lega

Sono giorni concitati in vista della formazione del nuovo governo guidato molto probabilmente da Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha ribadito più volte di voler nominare una squadra di ministri di alto livello e competenza. Per questo non avrebbe escluso nemmeno l’assegnazione di qualche incarico di peso ai cosiddetti ‘tecnici’. Ad opporsi ad una sorta di governo Draghi bis sono però gli alleati di Lega e Forza Italia. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi pretendono infatti almeno quattro ministeri a testa. Dopo tanta incertezza ci pensa il leader del Carroccio a rompere gli indugi.

Matteo Salvini

La serata giusta per avanzare le richieste della Lega nei confronti della prossima premier è quella dell’assemblea provinciale del Carroccio a Varese, convocata nella serata di giovedì 6 ottobre. Presente naturalmente anche il segretario nazionale Matteo Salvini, ultimamente nella bufera a causa dei risultati negativi usciti dalle urne del 25 settembre.

Ed è in questa occasione, lontano da telecamere a taccuini visto che i giornalisti non sono stati ammessi, che il leader leghista decide di sciogliere alcuni dei nodi che stanno rallentando l’annuncio della formazione del nuovo governo. Di fronte ad una base in subbuglio, che torna a chiedere l’autonomia delle regioni del Nord da Roma, Salvini alza subito la posta dichiarando che al suo partito dovranno andare sicuramente il ministero degli Affari regionali (che dovrebbe occuparsi proprio di autonomia) e quello della Famiglia e Natalità, altro cavallo di battaglia dei salviniani.

Poi Matteo Salvini promette ai suoi militanti che molto presto verranno indetti congressi in tutta Italia. “Li faremo tutti”, assicura. Nessuna bocciatura anche per l’iniziativa presa da Umberto Bossi che ha appena dato vita ad una corrente nordista nel partito. “Caldeggio sempre ciò che ha da dire il nostro fondatore”, dichiara. “Trovo sicuramente auspicabile che la Lega passi a una concezione più partecipativa della vita interna, ripartendo dalla vita di partito, dall’ascolto, dal rafforzamento della struttura”, dice al termine della riunione il sondaggista e consulente del Capitano leghista Alessandro Amadori.

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