Non so se farò ancora il medico dopo questa esperienza. Durante l’emergenza coronavirus, insieme alla grande sofferenza che provano i malati gravi di Covid-19, anche lo stress emotivo del personale sanitario sta venendo messo a dura prova. I nostri medici, infermieri e tutto il personale sanitario, sono ogni giorno in prima linea per salvare le nostre vite e cercare di alleviare la sofferenza negli occhi di soffre perché ha contratto questo grave virus, ma a perdere una vita umana non ci si abitua mai. Specialmente quando queste vite umane che vengono a mancare sono tante. “Una sofferenza così concentrata e così intensa non credi di averla mai vista, e non sono giovane, è un po’ di anni che ormai faccio il dottore. Non siamo abituati a perderne così tanti in tempi brevi. E’ una cosa giornaliera, sono tanti, troppi”. A parlare è Intissar Sleiman, medico della poliambulanza di Brescia: la sua toccante testimonianza arriva da un intervista per La7, in cui la donna racconta la drammatica esperienza da medico che sta vivendo all’interno dell’ospedale in tempi di emergenza Covid- 19.

“E’ un dramma, perché per ora non vediamo la fine. I lettini non si fa in tempo a pulire e cambiare le lenzuola che già entra un altro malto, è un continuo via vai ormai da un mese”. Insieme al forte stress psicologico ed emotivo, ci sono anche i massacranti turni di lavoro che il nostro personale sanitario deve affrontare: “Lavoriamo sulle 12 ore al giorno: la mattina arrivo per le 8 meno dieci e vado via anche alle 8 di sera. Quando faccio la notte il turno inizia alle 8 di sera e finisce l’indomani mattina sempre alle 8”, racconta la dottoressa. “Noi tutti in ospedale stiamo attenti ai dispositivi, ci laviamo le mani continuamente, ma in questa situazione non è certo il pensiero primario”.
“Adesso vediamo come si evolve la situazione, ma io non so se farò ancora il medico dopo questa esperienza. Ho visto troppe persone morire”.Ti potrebbe interessare anche: L’appello dei medici al governo: “Dateci autorizzazione a usare il Plaquenil: funziona”