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Mercedes classe A, l'assistente vocale apre la strada alla tecnologia

L’assistente personale sulla propria auto è ormai sulla rampa di lancio. A farlo diventare una realtà sarà l’ultima Mercedes classe A e la location scelta per presentare il progetto è stata Las Vegas, ove ha avuto luogo come tutti gli anni il CES, ovvero l’International Consumer Electronics Show, una delle kermesse tecnologiche più seguite a livello globale.
Se in un famoso spot pubblicitario del passato era “Ambrogio” a darsi da fare per accontentare ogni capriccio del suo datore di lavoro, in qualità di factotum, ora è invece il ritrovato tecnologico della casa di Stoccarda a incaricarsi di rendere realtà i desideri del proprietario della vettura. Con risultati d’eccezione.

Il segreto è nella plancia

Il sistema ammirato in anteprima nel Nevada, si fonda in pratica sulla plancia, ove è stata installata MBUX, l’interfaccia utente che segna una vera e propria rivoluzione nel settore. Proprio a partire dall’assistente vocale, prodotto in collaborazione con Nuance, che a differenza di dispositivi come Bixby o Siri non funziona solo quando è in linea.
Il device in questione, Linguatronic, permette alla nuova Mercedes classe A di gestire una lunga lista di funzioni, rivelandosi per quello che è realmente, ovvero un’applicazione di AI (intelligenza artificiale). In tal modo l’interazione tra guidatore e vettura è estremamente agevolata e non costringe il primo a scervellarsi nel tentativo di farsi capire.
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La tecnologia si fa sempre più democratica

Il nuovo assistente vocale della Mercedes classe A si avvale di “un processore Nvidia Parker con 8 GB di Ram e Gpu Cuda dedicata”. Ma quello che stupisce maggiormente, in questo caso, è proprio il fatto che una innovazione così importante non venga introdotta sui modelli di maggior valore della casa tedesca, ma su una vettura compatta.
Una decisione che ha spinto molti addetti ai lavori a parlare senza mezzi termini di tecnologia sempre più democratica, ovvero alla portata di tutti. E’ stata Ola Kalenius a esternare il desiderio della Mercedes di andare in questa direzione e fare in modo che la tecnologia entri a far parte in maniera stabile della nostra vita di tutti i giorni.
La rappresentante del Board di Daimler Ag ha poi ricordato come anche nel corso del 2017 il brand teutonico abbia confermato la sua posizione di preminenza tra i marchi premium a livello globale, favorita anche dalle quasi 350mila vetture commercializzate negli Stati Uniti. Un primato che Mercedes si ripromette naturalmente di confermare nell’anno appena iniziato.
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Mercedes punta sulla tecnologia per crescere ancora

Se Sergio Marchionne aveva poche ore prima affermato come la tecnologia non sia sufficiente per vendere auto, l’amministratore delegato del gruppo, Dieter Zetsche sembra invece puntare forte sulla ricerca e lo sviluppo, una direzione intrapresa ormai da anni e in particolare dal 2012, quando Daimler decise di destinare ben otto miliardi di euro in tal senso.
Oggi i miliardi sono diventati quasi il doppio, ma Zetsche li reputa necessari per permettere all’azienda da lui guidata di mantenere la posizione di forza acquisita. Proprio l’interfaccia uomo-macchina, peraltro, potrebbe secondo lui avvantaggiare i colossi tecnologici, a partire da Amazon, reputato ormai alla stregua di un vero e proprio concorrente, anche se non dovesse mai decidere di produrre autovetture.
In questa ottica, quindi, la decisione di introdurre l’assistente vocale nelle Mercedes classe A potrebbe essere soltanto la prima mossa in una strategia tesa a far diventare sempre più presente la tecnologia nell’universo Daimler.
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