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Mes alla Camera. E scoppia il caos

Mes Camera caos rinvio

Una feroce controversia tra la maggioranza e l’opposizione in seno alla commissione Esteri della Camera dei Deputati potrebbe mettere a rischio la ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) da parte dell’Italia, l’ultimo stato membro dell’UE a non aver ancora fatto questo passo.

La commissione, presieduta da Giulio Tremonti, ha vissuto una mattinata di tensione. Le parti sono concordi sulla necessità di discutere la ratifica del trattato in Aula il 30 giugno, come deciso precedentemente dai capigruppo. Tuttavia, l’opposizione ha chiesto di iniziare la procedura parlamentare per far avanzare il disegno di legge nelle altre commissioni – in particolare quella del Bilancio – prima di discuterlo in Aula.

Tuttavia, i rappresentanti del centrodestra, citando la necessità di approfondire un parere del ministero dell’Economia e delle Finanze (che non sconsiglia l’adozione del provvedimento), hanno chiesto di sospendere l’esame della norma. Tale richiesta ha suscitato la reazione del centrosinistra, “dati i tempi stretti e la posizione ancora non chiara del governo”, come affermato dal deputato del Partito Democratico, Enzo Amendola. Il risultato è stata una situazione di stallo.

La Lega, rappresentata da Paolo Formentini, ha suggerito di votare il testo base, che prevede la ratifica dell’attivazione del fondo salva-stati, con l’intento chiaro di bocciarlo. Un tale gesto avrebbe avuto conseguenze gravi, compromettendo il processo parlamentare. Maria Tripodi, sottosegretaria agli Esteri, ha dichiarato che seguirà la volontà della sua coalizione.

Dopo una serie di frenetiche telefonate, che avrebbero coinvolto anche Palazzo Chigi, la maggioranza, su iniziativa del deputato Fratelli d’Italia Giangiacomo Calovini, ha proposto un rinvio dei lavori di 36 ore. Il nuovo incontro è previsto per domani pomeriggio, con la promessa che i lavori riprenderanno con un parere definitivo del governo.

Tuttavia, la strada per la ratifica del disegno di legge sul Mes in Parlamento sembra essere tutt’altro che semplice. Se le parti non riusciranno a trovare un accordo, il percorso del disegno di legge rischia di trasformarsi in un calvario.