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Mes, dopo la Camera anche il Senato approva la riforma

Dopo la Camera anche il Senato ha dato il via libera alla riforma del Mes. Dopo le comunicazioni di Conte, i senatori sono intervenuti con le loro dichiarazioni di voto. Nonostante alcuni interventi duri, come quelli di Matteo Renzi (applaudito anche dal centrodestra) e Matteo Salvini, l’aula del Senato ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza sulla riforma del Mes e sulle comunicazioni del premier con 156 voti favorevoli, 129 contrari e 4 astensioni.

Secondo il leader di Italia Viva, “la riforma del Mes va nella direzione giusta”. Ma non basta. Renzi ha infatti invocato la “parresia, il dirsi le cose in faccia perché serve”, e ha detto: “I duecento miliardi sono una conquista ma anche una grande responsabilità: noi non scambieremo il nostro sì alla proposta di governance con uno strapuntino. Non stiamo chiedendo che nella cabina di regia ci sia uno nostro. Il 22 luglio abbiamo chiesto una cosa: di fronte ai 200 miliardi da spendere o il parlamento fa un dibattito vero, oppure perdiamo la dignità delle istituzioni”. “Questo è un momento politica in cui l’Italia ha delle occasioni che non ha mai avuto in passato” ha aggiunto Renzi, alludendo alla presidenza del G20. Secondo il leader di Italia Viva “un governo non può essere sostituito da una task force»: «dove sono i sindaci, dove sono i sindacati, dove sono le associazioni di categoria?”. E ha rilanciato “Non va bene che ci arrivi nottetempo alle due di notte un progetto di 128 pagine che deve diventare un emendamento alla legge di bilancio senza che venga discusso dal Parlamento”. “Io al governo misi 7 miliardi alla Sanità e si parlò di tagli, per me ce ne vogliono il doppio, il triplo. Dico una cifra: 36, quelli del Mes…” ha detto il leader di Italia Viva, applaudito, al termine del suo intervento, anche dagli scranni del centrodestra. Renzi è stato avvicinato anche da Matteo Salvini che lo ha salutato.

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