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Omicidio Michelle Causo, la versione dell’assassino: “Mi ha minacciato con una pistola”

Nonostante l’arresto del presunto assassino, le indagini sull’omicidio di Michelle Causo a Primavalle proseguono in maniera serrata. Lo scopo degli inquirenti è quello di scoprire il vero movente del delitto e se il killer di origini srilankesi sia stato aiutato da qualche complice. Ieri si sono celebrati i funerali della ragazza. Ma intanto il suo coetaneo che l’ha uccisa lancia pesanti accuse contro di lei. Come ad esempio quella di averlo minacciato con una pistola.
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Omicidio Michelle Causo: il mistero della pistola

Durante le perquisizioni nell’appartamento di via Dusmet a Primavalle, dove si è consumato l’omicidio di Michelle Causo, gli inquirenti hanno rinvenuto una pistola giocattolo identica in tutto e per tutto ad un’arma originale. Ma Oliver D.S., queste le iniziali dell’assassino, ha dichiarato che la sua vittima la avrebbe usata contro di lui. “La pistola era di Michelle e mi ha minacciato dicendo che l’avrebbe usata”, questa la sua versione.

Al momento però gli investigatori non hanno trovato riscontri di questo racconto secondo cui Michelle Causo, prima dell’omicidio, avrebbe minacciato il killer con questa pistola giocattolo. È stato comunque chiesto agli esperti della scientifica di riscontrare quali impronte si trovino sull’arma. La pista principale resta sempre quella di un debito contratto dal ragazzo con Michelle: 20 euro secondo la sua versione, più di mille secondo un’amica della ragazza.

“Non c’è motivazione che possa giustificare un delitto del genere. – dichiara intanto l’avvocato della famiglia Causo, Antonio Nebuloso, che non crede alla versione sulla pistola dell’assassino – Michelle mercoledì scorso è uscita tranquilla per andare dagli amici. Non aveva il pensiero né l’idea che si sarebbe consumato un delitto ai suoi danni. Riteniamo che possa essere un’ipotesi plausibile quella secondo cui il 17enne non abbia agito da solo. Dal fatto in sé, un omicidio tanto efferato con più di sei coltellate, a tutto ciò che è stato fatto dopo, dal carrello della spesa al trasporto del corpo dal secondo piano. Abbiamo dei forti dubbi. Ma le indagini le chiariranno”, conclude il legale.
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