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Il nuovo Risiko di Milano, come i “neri” conquistano i territori “rossi”

Se Milano è, come ormai siamo abituati a constatare, l’anticamere di tutto quello che poi accadrà su scala nazionale, dato che è la città-laboratorio per antonomasia, allora c’è da preoccuparsi per quel che riguarda il fronte neofascista. Una risacca nera e potente che, dalle elezioni del 4 marzo in poi, continua ad avanzare senza sosta. Si sta prendendo tutto: i giovani e le scuole, il centro e la periferia, fino a conquistare tutta la provincia. Milano nera, dunque. E la Questura che tiene aggiornata la mappa dei neofascisti, perché c’è da avere paura ora.

Molto è dovuto alle attuali politiche, certo, con il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che si vede spesso in città e alimenta anche solo con la retorica certi ideali che potrebbero portare a gravi conseguenze. Non solo Salvini, ma anche Gianluca Iannone, leader di Casapound che vive in città. Via Mac Mahon, uno dei simboli della Milano rossa e anarchica, è stata conquistata dai neri. Là la polizia ha sequestrato mazze e bastoni.

Anche in altri quartieri Casapound è arrivata a dare man forte ai comitati di quartiere e pezzo per pezzo si è presa grandi fette di popolazione. I muri dei palazzi ormai parlano chiaro, la zona è stata sottratta ai rossi. E lo testimoniano anche le azioni criminali: il 15 settembre, ad esempio, è stata devastata la scuola di cultura popolare in via Bramantino. Quello era un luogo prezioso per i migranti.

Nella notte sono entrati e hanno distrutto tutto, lasciando poi sui muri scritte omofobe e razziste, una firma emblematica insomma. Non sono mancati gli slogan pro Salvini, ovviamente. Anche se è corretto dire che il ministro ha subito preso le distanze dall’azione, condannandola.

Il movimento nero milanese (il più numeroso in Italia insieme a quello veneto) è strettamente legato a quello internazionale degli Hammerskin. Le politiche antimigranti e gli ideali xenofobi fanno da collante tra le persone. Lealtà e azione e Casapound organizzano manifestazioni e gestiscono comitati di zona. Per quel che riguarda le scuole, invece, gli istituti tecnici, sopratutto della periferia, sono il serbatoio dei movimenti neofascisti. Dalla scuola, poi, allo stadio.

Non solo la curva nord dell’Inter, ma soprattutto quella dell’Hockey Milano, dove campeggiano saldamente bandiere e simboli di Casapound. In questi settori sono tornate vecchie conoscenze dei Nar e di Terza Posizione. In centro, intanto, tra corso Como e corso Garibaldi, si aggirano delle vere e proprie ronde di ragazzi armati di bastoni e caschi integrali. Pochi mesi fa hanno assaltato un gruppo di ragazzi al grido: “Comunisti di merda”. Anche la musica ci racconta la Milano nera, con il fiorire sempre maggiore di gruppi nazirock. C’è da prendere le contromisure. La Questura assicura che tiene tutto sotto controllo e monitora la situazione.

 

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