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L’appello ai miliardari italiani: “Riportate in patria i soldi dei paradisi fiscali”

La prima stoccata l’ha lanciata – quasi a sorpresa – Carlo Messina, l’amministratore delegato della più grande banca italiana, Intasa San Paolo, che ha rammentato, a mo’ di appello, che ci sono grandi famiglie imprenditoriali italiane abituate a trasferire capitali e ricchezze all’estero. Una sorta di richiamo, dunque, e di invito a riportare in patria i soldi nascosti nei paradisi fiscali. Questo è il succo. Immediatamente la provocazione è stata raccolta da milioni di italiani che hanno fatto loro l’appello e lo hanno rilanciato sui social. Data la situazione, il rientro in Italia di quei capitali potrebbe essere manna reimpiegati nell’economia del nostro Paese.

Già ma chi sono queste grandi famiglie che da tempo traslocano capitale e dividendi nei paradisi fiscali oltre frontiera? L’elenco include i bei nomi dell’imprenditoria, e lo fa Fabio Pavesi su affaritaliani.it: “Dagli Agnelli, ai Rocca, ai Ferrero alla famiglia Perfetti, alla famiglia Garavaglia (Campari) che da poco ha deciso di trasferire le sede legale in Olanda insieme alla Mediaset post-riassetto con la controllata spagnola e post-acquisizione Prosiebensat. Quel che pochi sanno sono i flussi impressionanti di risorse trasmigrate fuori confine negli ultimi anni”.

Affaritaliani.it ha provato a documentarlo per i gruppi più significativi con l’ausilio degli analisti dell’Area studi di Mediobanca. Ecco i risultati: “Tra i più attivi a trasferire risorse all’estero ecco la Tenaris della famiglia Rocca. Un impero che spazia in tutto il globo e che ha al suo vertice la Tenaris Sa domiciliata in Lussemburgo. Ebbene la Tenaris investment sarl anche’essa nel granducato ha cumulato dividendi dalle partecipate del colosso mondiale per la bellezza di 3 miliardi di euro nel periodo dal 2014 al 2018. L’ultimo dividendo incassato del 2018 vale da solo 743 milioni di euro. Soldi incassati lì che poi in parte finiscono per risalire lungo un’impressionante catena societaria”.

“Altro grande protagonista del trasloco estero di parte consistente degli utili è la casa della Nutella. La Ferrero che fattura globalmente a livello consolidato oltre 11 miliardi di euro all’anno, ha la sua testa domiciliata in Lussemburgo sotto l’egida di Ferrero International Sa. Ebbene solo nel 2019 la capogruppo lussemburghese della famiglia di Alba ha incassato 1,11 miliardi di euro di dividendi. Il livello più alto di sempre. E dal 2014 al 2019 Ferrero International Sa ha portato nei suoi forzieri esteri la bellezza di 4,4 miliardi di euro di flussi cedolari. Una manna per la famiglia proprietaria della Nutella”.

E che dire del rapporto tra gli Agnelli e i paradisi fiscali? “Da anni trasmigrati in Olanda con le varie Fca, Cnh e la cassaforte Exor. Ebbene le partecipate della galassia Exor, da Fca a Cnh, a Ferrari e via dicendo hanno distribuito a Exor in Olanda, solo nel 2019, 999 milioni di euro. E tra il 2017 e il 2018 gli incassi ad Amsterdam delle controllate di Exor sono stati di oltre 1 miliardo. Poi parte di questa ricchezza viene a sua volta distribuita alla Giovanni Agnelli Bv, anch’essa olandese che possiede il 53% di Exor ed è la cassaforte della grande famiglia torinese”.

“Altra società che ha sede legale nei paesi bassi è Stm. Il produttore di micro-chip ha incassato fuori confine 930 milioni di euro di dividendi nell’arco di tempo dal 2014 al 2019. La Perfetti Van del Melle è la famiglia della gomma del ponte. I produttori di caramelle e gomme hanno da sempre la sede in Olanda. Lì sono arrivate risorse sotto forma di dividendi per oltre 300 milioni di euro solo tra il 2014 e il 2017”. Non si può imporre per legge ovviamente il rientro dai paradisi fiscali, ma se lor signori si impegnassero a riportare questi soldi in patria, data la situazione, sarebbe assai gradito. Oltre che moralmente giusto.

 

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