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Milionari degli Stati Uniti chiedono a Trump di non tagliare le tasse sulle loro imprese

La richiesta dei milionari degli Stati Uniti

In queste ore sta facendo il giro del mondo la richiesta di più di 400 tra milionari e miliardari americani che hanno deciso di scrivere una lettera al Congresso degli USA. Nel documento si chiede ufficialmente di non approvare la proposta del presidente Trump di tagliare le tasse, perché questo non farebbe altro che alimentare le diseguaglianze sociali e penalizzare un Paese già fortemente danneggiato dalle piaghe della povertà e dalla mancanza di effettive opportunità per i ceti sociali più bassi.
I milionari degli Stati Uniti starebbero cercando di fare il possibile per portare dalla propria parte i deputati e i senatori che, in questi mesi, stanno valutando una riforma fiscale. I repubblicani guidati da Trump hanno richiesto minore pressione sulle grandi imprese, ma gli stessi proprietari vogliono rinunciare a questo diritto, sostenendo che le condizioni del debito pubblico peggiorerebbero ulteriormente.
I firmatari della lettera hanno sostenuto a più riprese che tagliando le tasse ai ricchi i fondi a disposizione del governo diminuirebbero e i tanti interventi necessari già lasciati da parte rischierebbero di non essere mai realizzati. Se non ci sono soldi da investire nella ricerca, nell’istruzione, nell’assistenza e nelle infrastrutture, alleggerire le tasse potrebbe solo diminuire ancora la liquidità a disposizione.

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La situazione in parlamento

Attualmente le Camere del parlamento non hanno ancora trovato un accordo ed è in corso un tentativo per cercare di conciliare le due versioni della legge di riforma, in modo da presentare il prima possibile un progetto ufficiale. Nonostante i dissidi, i leader principali della Camera e del Senato sono fiduciosi e affermano con risoluzione che la legge sarà pronta a breve. Molti parlamentari ritengono che entro la fine dell’anno i documenti saranno sulla scrivania del presidente in attesa di una sua firma.
L’ex presidente di Goldman Sachs Gary Cohn, oggi messo a capo del Consiglio Economico della Casa Bianca, cerca di calmare gli animi e dare sicurezze ai milionari che si sono opposti alla riforma fiscale, assicurando il massimo impegno del parlamento.
Nella stesura dei documenti si è già tenuto in considerazione il bisogno di incoraggiare in qualsiasi modo gli investimenti, per migliorare le condizioni economici degli americani meno ricchi. La legge garantirà fondi sufficienti allo Stato, pur riducendo gli oneri fiscali e abolendo le tasse ereditarie per i patrimoni sotto ai 5,5 milioni.

milionari-degli-stati-uniti-lettera-a-trump-3I protagonisti della protesta

I milionari degli Stati Uniti che si stanno opponendo con fermezza alla nuova proposta fiscale appartengono per lo più all’associazione progressista Responsible Wealth che, come suggerisce il nome, si spende per fare in modo che la ricchezza di pochi vada a gravare troppo sugli interessi del Paese.
I membri del gruppo provengono in gran parte da Stati a maggioranza democratica, come New York, Connecticut, California e Massachusetts. Tra i nomi più conosciuti ci sono Rockefeller, Ben Cohen, Jerry Greenfield, George Soros e Eileen Fisher. Accanto a loro ci sono anche firmatari ignoti al grande pubblico, che tuttavia hanno entrate annuali importanti.
Nella lettera si spiega che la maggior parte delle grandi imprese ha già profitti da record e ai ricchi non servono altri soldi, mentre i dati sulle disuguaglianze sociali non erano così negativi da quasi un secolo. Per la prima volta nella storia i ricchi vogliono avere meno denaro.