Un’idea lanciata dal leghista Claudio Borghi, quella dei minibot, e subito pesantemente criticata, con Mario Draghi a tuonare da Bruxelles: “I minibot o sono moneta, e allora sono illegali, oppure sono debito, e allora il debito sale. Non vedo una terza possibilità”. Una proposta che sta facendo discutere in queste ore e che la Lega aveva già inserito in passato nel suo programma elettorale, ma che ha ricevuto la stroncatura anche del titolare dell’Economia Giovanni Tria.
I minibot non sono inoltre obbligatori, quindi lo Stato non è costretto a emetterli periodicamente come accade con i Bot. Lo spunto per la loro emissione è arrivato da una mozione votata all’unanimità dalla Camera lo scorso martedì 28 maggio. Tutti i partiti presenti in aula, compresi il PD e +Europa, si sono espressi a favore di un provvedimento che consentirebbe alla pubblica amministrazione di pagare i debiti alle imprese con i Minibot.
Una mozione non vincolante, ma che fatto discutere parecchio, tanto da spingere i deputati dem e quelli di +Europa a fare un immediato passo indietro. Molto semplicemente perché, come ha sentenziato Draghi, creare una moneta alternativa è illegale. La posizione di alcuni, però, è che i minibot avrebbero a tutti gli effetti l’aspetto di una valuta alternativa all’euro e funzionerebbero proprio come una moneta, basandosi sulla creazione del debito e del credito.Una sorta di non-valuta che sarebbe spendibile soltanto all’interno del Bel Paese e che, di fatto, servirebbe secondo gli esperti a preparare un’eventuale uscita dall’euro. Un segnale di risveglio di quella pancia anti-europeista che nella Lega esiste da sempre e che sta tentando di alzare di nuovo la voce.
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