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Mondiali 2022, l’ambasciatore del Qatar: “I gay hanno un danno mentale”

Mancano pochi giorni all’inizio dei Mondiali 2022 di calcio che quest’anno si disputeranno in Qatar. Gli occhi del mondo sono dunque tutti puntati sul Paese islamico che per la prima volta ospiterà un’edizione della competizione calcistica più importante. Prima del fischio iniziale, però, montano già furiose polemiche. Il tema spinoso su cui si dibatte è quello dell’omosessualità, considerato che da quelle parti è una tendenza e una pratica considerata contro la religione islamica e quindi impura.

Mondiali 2022, l’ambasciatore del Qatar

Ad accendere la miccia della polemica ci pensa Khalid Salman, un ex calciatore professionista che è stato nominato ambasciatore del Qatar per la Coppa del Mondo. Intervistato dalla televisione tedesca Zdf per il documentario Geheimsache Qatar che andrà in onda mercoledì prossimo, Salman parla senza peli sulla lingua della questione omosessualità. E i suoi giudizi si dimostrano durissimi e al limite di una denuncia penale, se Salman vivesse in Italia o in Occidente. Secondo lui, infatti, i gay soffrirebbero di una sorta di malattia mentale che andrebbe trattata esattamente come altre patologie. Parole le sue che mettono in imbarazzo molte delle nazioni che parteciperanno ai Mondiali 2022.

Secondo Salman i gay hanno “un danno mentale”. Una condizione che tra l’altro deve essere tenuta nascosta ai bambini perché è “qualcosa che non va bene”. L’ambasciatore puntualizza anche che “bisogna accettare le nostre regole qui”. Insomma, tanto per essere chiari, l’ex calciatore ritiene che l’omosessualità secondo l’Islam è “haram”, cioè proibita.

“Molte cose arriveranno nel Paese durante i Mondiali. Per esempio, parliamo di gay. – ribadisce Salman – La cosa più importante è che tutti quelli che accettino di venire qui accettino anche le nostre regole”. Secondo la cultura islamica, infatti, ci sono “problemi con i bambini che vedono i gay perché allora imparerebbero qualcosa che non va bene”, conclude.

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