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Mondiali di scherma, ucraina batte russa ma non le stringe la mano: squalificata dopo le proteste

Altissima tensione ai Mondiali di scherma in corso a Milano. La campionessa ucraina Olga Kharlan vince nettamente sulla russa Anna Smirnova nella specialità della sciabola. Ma al termine dell’incontro si rifiuta di stringere la mano all’avversaria, come prevede il regolamento. La Smirnova inizia così a protestare bloccando la pedana di gara per 45 minuti. Subito dopo arriva la squalifica per la Kharlan, visto che nella scherma il suo gesto è considerato molto grave. La decisione della giuria fa scattare le indignate proteste degli ucraini.
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Mondiali di scherma: succede di tutto tra l’ucraina e la russa

Ad ogni modo, nonostante la protesta dell’atleta russa sia stata accolta, a passare il turno ai Mondiali di scherma al posto dell’ucraina e a qualificarsi quindi agli ottavi di finale della sciabola è stata la bulgara Ilieva, sua avversaria designata prima che arrivasse la squalifica. Da segnalare che il giorno precedente lo spadista Igor Reizlin non si era presentato il pedana contro il russo Vadim Anokhin.

A far discutere è proprio il fatto che l’ucraina Kharlan sia stata la prima tra gli atleti di Kiev negli sport di squadra ad affrontare una russa dal giorno dello scoppio della guerra nel febbraio del 2022. Secondo alcune fonti citate da France Press, il ministero dello sport ucraino avrebbe deciso mercoledì notte di non impedire più ai suoi atleti di affrontare russi o bielorussi in gara come neutrali. Compresi i Mondiali di scherma.

“È stata una situazione che è cambiata di ora in ora, di minuto in minuto. – dichiara lo sciabolatore Gigi Samele, fidanzato italiano della ucraina Kharlan – Olga l’ha sofferta tanto, le sono stato vicino in questi giorni. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio. Credo sia il segnale più giusto, è un parallelismo con la guerra, combattere per portare a casa la vittoria e la vittoria è arrivata. Sono state ore difficili, molto emotive. C’è la possibilità di toccare la sciabola per questione di protocollo Covid, non è la prima volta che si vede. Non stringere la mano e in cambio battere sulla sciabola è una questione di igiene ormai sdoganata”.
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