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Letizia Moratti, proposta choc: “Ripartire il vaccino in base al Pil delle Regioni”

Appena insediata e già nella bufera. Sui social è rivolta contro Letizia Moratti dopo le sue frasi sui vaccini. E torna anche lo slogan di quando era ministra dell’Istruzione: “Meno Moratti più Moretti”, con ovvio riferimento alla birra. Ma cosa è successo? La neoassessora al Welfare della Lombardia, che ha sostituito il criticatissimo Gallera, ha proposto di ripartire i vaccini anti-Covid in base al Pil delle Regioni. Della serie: ne ha più diritto chi è più ricco. “Alle regioni con maggior densità abitativa, più mobilità, fortemente colpite dall’epidemia e che contribuiscono in modo significativo al Pil”. In buona sostanza, alla Lombardia. È questa la richiesta che Letizia Moratti ha presentato al commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri.

Moratti ne ha parlato ai capigruppo regionali di maggioranza e opposizione, incontrati lunedì pomeriggio. Il documento “in fase di invio” a Roma – come riporta il Corriere – sarà discusso in una conferenza Stato-Regioni. Chiede di prendere in considerazione non solo fattori demografici e sanitari, ma anche economici, come l’apporto al Prodotto interno lordo, per i tempi della distribuzione. La proposta riporta alla memoria l’uscita del parlamentare europeo leghista Angelo Ciocca. Convinto che la Lombardia avrebbe ricevuto meno scorte del Lazio, a dicembre sull’emittente televisiva Antenna 3 chiedeva di valutare per la distribuzione “l’importanza economica del territorio: la Lombardia, è un dato di fatto, è il motore di tutto il Paese. Quindi se si ammala un lombardo vale di più che se si ammala una persona di un’altra parte d’Italia”.

Insorgono le opposizioni. Dice Carmela Rozza, consigliera pd: “Se è vero, e stento a crederlo, è evidente che ci troviamo di fronte a un tentativo di distrarre l’attenzione dai problemi della gestione del Covid in Lombardia”. “Criteri discutibili se non discriminatori” per Massimo De Rosa, capogruppo M5s. “Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono — risponde il ministro della Salute Roberto Speranza su Twitter (senza citare Moratti) —. In Italia la salute è un bene pubblico garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più”.

Il presidente lombardo Attilio Fontana invece difende la richiesta. “Le integrazioni mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri”. In serata arriva una precisazione dall’assessorato alla Sanità. Il riferimento al Pil non è legato al concetto di “ricchezza”, spiegano, bensì alla richiesta di una “accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, uno dei principali motori economici d’Italia. Se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell’intero Paese”.

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