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Morte di Paolo Calissano, aperta un’inchiesta

“Quella sera Paolo accettò il rischio di morire, molto probabilmente. Se è morto suicida? Mai avrei pensato di dirlo, ma credo sia andata così. È molto doloroso per me ammetterlo”. Sono le parole, riportate dal Corriere della Sera, di Roberto Calissano, fratello dell’attore Paolo Calissano, trovato morto nel suo appartamento a Roma il 30 dicembre 2021. Il noto attore da anni era tossicodipendente, è ora, a un anno dalla sua morte si aprono scenari inquietanti sulla sua fine.

La famiglia, innanzitutto, ha chiesto chiarezza sulla gestione del patrimonio di Paolo Calissano, ed è partita un’indagine della guardia di finanza concentrata soprattutto su una serie di prelievi sospetti di denaro dai conti correnti. L’ipotesi di reato, per gli investigatori e la famiglia, è quella della circonvenzione d’incapace.

Come riporta il Secolo XIX, negli ultimi anni di vita dell’attore il suo patrimonio si sarebbe assottigliato, ed ecco che a finire nel mirino degli investigatori è proprio la gestione delle risorse dell’attore da parte dell’amministratore di sostegno assegnatogli dal tribunale di Genova nel 2006.

Il dito dei familiari, che hanno fatto scattare l’inchiesta, è puntato verso l’avvocato Matteo Minna, per anni amministratore di sostegno dell’attore morto a fine 2021. “Per 15 anni sono stato anche il legale di Paolo Calissano — ha detto Minna -. Se i parenti hanno mosso delle contestazioni nei miei confronti, replicherò a queste nelle sedi opportune”.

Al centro dei passaggi di denaro dai conti di Calissano ci sarebbe la società Autopark V maggio srl, finita in liquidazione, di cui l’attore aveva delle quote: nel 2019 proprio in favore della società Calissano avrebbe fatto bonifici a Minna per oltre 70miks euro.

“Altri ne seguiranno. Ma, a fronte di questi emolumenti — si legge ancora di Secolo XIX — nella contabilità della società risulterebbero stanziamenti molto inferiori provenienti da Calissano”. Minna, sempre secondo i familiari di Calissano, lo avrebbe allontanato dai suoi affetti più stretti, approfittandosi delle sue debolezze.