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Morto giovane rider a Firenze, sindacati in rivolta

“Un’altra morte inaccettabile, in un settore dove la sicurezza sul lavoro è ancora troppo spesso un diritto da conquistare, così come salari dignitosi e diritti tante volte sono una chimera, all’interno di un sistema che spinge alla produttività a discapito delle tutele”, così in una nota congiunta, i sindacati fiorentini annunciano lo sciopero generale del 5 ottobre e si stringono intorno alla famiglia di Sebastian Galassi, rider di 26 anni morto la scorsa notte, investito da un Land Rover.

Il giovane aveva sempre lavorato, dal 2018 con il carico in più della morte della madre. Il terribile incidente che se l’è portato via, ha scosso l’intera comunità. È in corso l’indagine della magistratura per definire meglio le dinamiche dell’incidente, ma quello che è certo è che Sebastian doveva recuperare un ritardo per una consegna con la multinazionale Glovo.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha commentato: “l’ennesimo caduto sul lavoro, ma ciò che fa più rabbia è l’ennesimo rider morto mentre correva per rispettare i tempi di consegna. Come Willy a Livorno, Roman Emiliano sul Terragno, Romulo a Montecatini: zero tutele, ritmi insostenibili, pochi diritti. Da anni a Firenze ci battiamo per la dignità di tutti i lavoratori e dei riders in particolare. Lanciati in bici o in moto” per “una corsa per pochi euro”.