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Mozione Segre, così Salvini e Meloni allisciano il pelo a razzisti e odiatori

Mercoledì 30 ottobre è un giorno che a livello politico verrà sicuramente ricordato. Il Senato ha approvato la mozione di maggioranza a prima firma Liliana Segre per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Il voto è stato accolto con un lungo applauso da tutto l’emiciclo, che si è rivolto verso la senatrice a vita Segre. In un contesto così bello e significativo per il parlamento italiano, non poteva mancare, però, una nota stonata. E a suonarla sono stati, ovviamente, quelli della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Che di fronte alla possibilità di schierarsi contro l’antisemitismo, hanno deciso di voltarsi dall’altra parte e astenersi. Per non far arrabbiare i loro elettori fascisti, razzisti e neonazisti.

Tra i 249 votanti di Palazzo Madama, di cui 151 favoreli, si sono fatti sentire i 98 astenuti: senatori di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia per cui la proposta sarebbe squilibrata e in favore delle forze di maggioranza. In particolare, la senatrice del Carroccio Stefania Pucciarelli ha dichiarato che “per parificare l’odio in rete antisemita si sarebbe reso necessario introdurre il concetto di cristanofobia”.

A Pucciarelli ha risposto il senatore di Italia Viva Davide Faraoni, affermando che non avrebbe mai votato una proposta lanciata dalla Lega, perché è un partito che vuole trasformare il Paese in una “Fabbrica d’odio”. L’espressione di Faraone si riferisce alla recente inchiesta di Report, che ha svelato come il partito di Salvini e quello di Giorgia Meloni abbiano usato i social in modo indiscriminato e mirato a diffondere particolari messaggi di odio.

Liliana Segre, che secondo il recente report dell’Osservatorio sull’antisemitismo riceve una media di 200 insulti a sfondo antisemita al giorno, si aspettava che la proposta fosse approvata da tutta l’aula senza scontri o tensioni, ed ha ascoltato incredula il dibattito lanciato da Pucciarelli e dagli altri senatori di Lega o Fratelli d’Italia, che sono riusciti a trovare gli argomenti per opporsi a un’iniziativa di buon senso.

Nel mirino ci saranno soprattutto i fenomeni di hate speech, i discorsi d’odio sempre più proliferanti nel web, forme di espressioni che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l’odio razziale, la xenofobia e l’antisemitismo. La Commissione dovrà controllare la concreta attuazione delle convenzioni e degli accordi sovranazionali e internazionali e della legislazione nazionale relativi ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza, nelle loro diverse manifestazioni di tipo razziale, etnico-nazionale, religioso, politico e sessuale. Tutte cose per cui la Lega rischia grosso! E poi come fa a aumentare il suo consenso senza odio sui social? Dai, cerchiamo di capirli, poveretti…

 

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