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Mughini contro i terroristi rossi: “Canaglie”

Giampiero Mughini contro i terroristi rossi: “Canaglie”. Si rivolge alla Francia, il giornalista e critico Giampiero Mughini, intervistato da AdnKronos per la sua militanza con Lotta Continua negli anni Settanta e Ottanta. “Se le tengano, queste canaglie”, commenta l’ottantunenne catanese.
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Giampiero Mughini contro i terroristi di Prima Linea
Giampiero Mughini

Il giornalista Mughini contro i terroristi in Francia: “Canaglie”

La notizia che la magistratura francese avrebbe proseguito la dottrina Mitterand a dispetto del cambio di passo voluto da Marcon, ha portato dieci ex terroristi di Brigate Rosse e Prima Linea a commentare: “Che goduria”. Così, la risposta incendiaria di Mughini assume un contesto più specifico. “Sono stati degli assassini, meritano tutto il nostro disprezzo. Non ce li vogliono dare, non ne faremo una questione di disaccordi: non ce li vogliono dare? Se li tengano. A trent’anni di distanza non sono esattamente gli assassini che sono stati, però restano, nella storia del mondo, degli assassini. Non degli assassini politici, ma degli assassini di diritto comune“.

Mughini fu direttore responsabile della testata del movimento politico “Lotta continua”. Il giornalista Mughini contro i terroristi rossi: “Canaglie”. E spiega all’agenzia AdnKronos perché li definisce assassini di diritto comune. “Perché andare ad ammazzare un signore che aveva portato il figlio dal medico nella sala d’aspetto, è solo una delinquenza di diritto comune“. Il riferimento è a uno dei dieci terroristi, Narciso Manenti, 65 anni, condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, assassinato a Bergamo il 13 marzo 1979 nella sala d’aspetto di un medico dove aveva accompagnato il figlio di 10 anni, per una visita. “Sono canaglie”, conclude il giornalista.

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