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“La polizia fa il suo dovere”: mani e piedi legate, muore durante un controllo. Il commento di Salvini scatena un putiferio

Un malore accusato mentre si trovava sdraiato a terra, contenuto dagli agenti. E che non gli ha dato scampo. Così, scrivono le testate locali, ha perso la vita un uomo di origini tunisine durante un controllo da parte della polizia in un money transfer nella città di Empoli. Lui, spaventato, continuava a dimenarsi e scalciare. Così i militari intervenuti sul luogo erano stati costretti ad applicargli le manette ai polsi, bloccando poi i piedi con un cordino. Impossibilitato ha muoversi, è stato vittima di un malessere fatale.

Una vicenda che ha fatto e che sta facendo discutere molto sui social italiani. Per fare chiarezza sull’accaduto la procura di Firenze ha aperto un fascicolo, contro ignoti, per omicidio colposo. Il pm Chrsitine Von Borries ha ascoltato come persone informate sui fatti tutti gli intervenuti presso il money transfer. Lunedì sarà effettuata l’autopsia sul 32enne tunisino, Arafet Arfaoui.A scatenare polemiche non è stata, però, soltanto la dinamica dell’incidente, ancora da chiarire. In merito è infatti intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini, con delle frasi che hanno fatto discutere non poco gli utenti: “Totale e pieno sostegno ai poliziotti che a Empoli sono stati aggrediti, malmenati, morsi. Purtroppo un tunisino con precedenti penali, fermato dopo aver usato banconote false, è stato colto da arresto cardiaco nonostante gli immediati soccorsi medici”.Salvini ha definito l’accaduto una “Tragica fatalità. Però se un soggetto violento viene ammanettato penso che la polizia faccia solo il suo dovere”. In molti hanno commentato l’accaduto, non tutti concordi con il leader della Lega. C’è infatti chi suggerisce di aspettare, di fronte a vicende del genere, che venga fatta piena chiarezza sulle dinamiche dell’incidente, invece di “lanciarsi subito in facili giudizi nella speranza di acchiappare qualche like su Facebook”.

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