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Naufragio, altri cadaveri. E il racconto: ci hanno impedito di chiedere aiuto

Naufragio al largo di Cutro: il conto delle vittime sale a 79, di cui 32 minori, 23 dei quali hanno meno di 12 anni. Nella mattinata di oggi sono stati recuperati altri tre corpi, tra cui un bambino di cui non è stata ancora individuata l’età, trovato in mare, e due adulti, rinvenuti sulla spiaggia di Praialonga, a nord del luogo del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro.

Nel frattempo, è emerso il racconto di un’altra superstite della tragedia, ascoltata dagli investigatori che stanno indagando sulla vicenda. Secondo il racconto della donna, uno dei due scafisti turchi presenti sull’imbarcazione ha impedito ai migranti a bordo di chiamare i soccorsi, bloccando le linee telefoniche con un sistema elettronico. Inoltre, gli scafisti hanno fatto credere ai migranti di aver raggiunto l’Italia, mentre in realtà la barca ha continuato a errare in mare senza navigare verso la costa, fino al momento del naufragio.

La donna ha anche raccontato che, quando gli scafisti si sono accorti che la situazione era diventata critica, hanno cercato di convincere i migranti a non denunciarli alla polizia in caso di controllo, facendo credere loro di essere migranti come loro.

La Procura di Crotone ha aperto un’indagine sulla tragedia, mentre le autorità italiane stanno lavorando per identificare le vittime e per individuare eventuali responsabilità nell’accaduto.