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Naufragio in Calabria, carneficina in mare

Strage di migranti a Crotone: si temono oltre 100 morti. Tra le vittime molti bambini. Fermato un sospetto scafista

La Calabria è teatro di un’altra drammatica vicenda legata all’immigrazione clandestina, con un naufragio che ha causato la morte di oltre 100 migranti provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Il caicco su cui si trovavano si è infranto sulle coste di Steccato di Cutro (Crotone), causando numerose vittime tra le quali molti bambini e donne.

Al momento, le autorità stanno ancora cercando di fare luce sulla vicenda e di ricostruire i fatti che hanno portato al tragico epilogo. Non è ancora stato possibile stabilire con precisione il numero delle persone a bordo del caicco, ma secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180, mentre altre fonti parlano di almeno 250 migranti. Al momento sono state recuperate circa 60 persone vive e sono stati trovati 45 cadaveri lungo il litorale di Steccato di Cutro.

Ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno, comunque, tra le vittime del naufragio di migranti in Calabria. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia. Nel naufragio, secondo alcune stime, sarebbero morti una ventina di bambini di varia età.

Le indagini sul naufragio sono ancora in corso e sono stati effettuati diversi fermi per accertare eventuali responsabilità. In particolare, un cittadino turco è stato fermato dai carabinieri e dalla guardia di finanza perché sospettato di essere lo scafista. Tra i relitti del caicco è stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.

Il dolore e la disperazione delle vittime e dei superstiti è palpabile. Alcuni dei sopravvissuti sono stati portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, dove hanno raccontato le terribili condizioni in cui si trovavano a bordo del caicco e le conseguenze dell’impatto con le coste calabresi. Molti di loro hanno perso amici e parenti nel naufragio e sono ancora sotto shock per quanto accaduto.

La tragedia del naufragio di migranti nel Crotonese ha suscitato numerose reazioni da parte delle istituzioni e della società civile. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso il suo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini e ha sottolineato l’importanza di impedire le partenze e le tragedie che ne conseguono. Anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha sollecitato una maggiore attenzione da parte dell’Unione Europea sul fenomeno migratorio e ha chiesto risposte alle tante domande che l’emergenza continua a sollevare.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo dolore per la tragedia e ha sollecitato un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti, tra cui guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà e cambiamento climatico. Ha inoltre chiesto all’UE di assumersi la responsabilità di governare il fenomeno migratorio e di impegnarsi maggiormente.