Non ci si fida più dell’Italia. Questa la sintesi della fotografia scattata dall’Istat al nostro Paese, con “un ampio calo” dell’indice di fiducia dei consumatori che passa da 113,9 punti a 112,4. Ed è in “evidente flessione” anche l’indice composito delle imprese (da 99,1 a 98,3), che tocca il minimo da quattro anni, partire da febbraio 2015. Continua così per le aziende “una evoluzione negativa in atto ormai dallo scorso luglio”. L’indice dei consumatori tocca il valore più basso da 18 mesi con un peggioramento per tutte le componenti del clima.
Nella manifattura l’indice passa da 102 punti a 101,7, il livello più basso a partire da agosto 2016 (quando era sempre di 101,7) e peggiorano, per il secondo mese consecutivo, le attese sulla produzione, unitamente a un aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino. I giudizi sul livello degli ordini permangono sostanzialmente stabili rispetto allo scorso mese. Nelle costruzioni,il deterioramento del clima di fiducia riflette un deciso ridimensionamento delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa e una stabilità, rispetto allo scorso mese, dei giudizi sugli ordini.
Per quanto riguarda il settore dei servizi (dove l’indice cala 98,6 a 98,3), l’Istat segnala il deterioramento dei giudizi e delle aspettative sugli ordini, mentre i giudizi sull’andamento degli affari sono in miglioramento. L’indice rimane sotto quota 100 (il livello del 2010) da tre mesi. Nel commercio al dettaglio, infine, il miglioramento del clima di fiducia è la sintesi di un’evoluzione positiva, tanto per i giudizi quanto per le attese sulle vendite, diffusa a entrambi i circuiti distributivi analizzati (grande distribuzione e distribuzione tradizionale); il saldo dei giudizi sul livello delle giacenze aumenta.“L’Italia non premia l’eccellenza. Io, 19enne campione d’informatica ad Harvard”