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Rivolta contro il Nobel a Handke: sostenne Milosevic e nega i genocidi. “Toglietegli il premio”

L’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura a Peter Handke, controverso scrittore austriaco del quale sono note le posizioni apertamente filo-serbe, ha riacceso non solo le polemiche nei confronti dell’Accademia, ma ha anche riaperto le ferite delle guerre fratricide nei Balcani, di cui portano i segni indelebili i popoli della regione. E così nelle ultime ora è iniziata una vera e propria rivolta contro lo scrittore, tanto che sono in molti, da più parti del mondo, a chiedere che il Premio gli venga immediatamente revocato.

Handke infatti non ha mai nascosto il suo sostegno a Slobodan Milosevic, per il quale nutrì ammirazione fino all’ultimo partecipando ai suoi funerali nel 2006, e in Bosnia è accusato di negare i crimini compiuti dai serbo-bosniaci di Ratko Mladic e Radovan Karadzic, a cominciare dal massacro di ottomila musulmani a Srebrenica nel luglio 1995 e dall’assedio di Sarajevo.

Per questo oggi le “Madri di Srebrenica”, sdegnate e amareggiate, hanno chiesto ufficialmente al Comitato per il Nobel di revocare l’assegnazione del riconoscimento a Peter Handke. “Un uomo che ha difeso i carnefici delle guerre balcaniche non può ricevere un tale riconoscimento”, ha detto Munira Subasic, presidente delle “Madri di Srebrenica”, l’associazione che si batte per ottenere giustizia per i propri cari e per tutte le vittime dei crimini perpetrati dai serbi nel conflitto del 1992-1995 in Bosnia.

E una petizione per il ritiro del premio Nobel a Handke è stata avviata sulla piattaforma Change.org. Di decisione “scandalosa e vergognosa” del Comitato per il Nobel ha parlato il membro bosniaco musulmano della presidenza tripartita Sefik Dzaferovic, mentre Zeljko Komsic, componente croato della presidenza e attuale presidente di turno di tale organo collegiale, ha annunciato l’invio di una lettera di protesta all’Accademia delle scienze svedese e al Comitato per il Nobel.

Anche in Kosovo, teatro dell’ultima sanguinosa guerra nei Balcani, il Nobel a Peter Handke ha scatenato una serie di reazioni sdegnate e una condanna unanime. “Una persona che difende un mostro come Milosevic non merita alcun riconoscimento letterario, figuriamoci il premio Nobel”, si legge in una analoga petizione con la richiesta di revoca del riconoscimento allo scrittore austriaco.

Handke si oppose ai raid decisi dalla Nato contro la Serbia nella primavera 1999 per indurre Milosevic a porre fine alle repressioni e alla pulizia etnica in Kosovo e a ritirare le sue truppe da quel territorio, provincia meridionale serba a maggioranza albanese che proclamò l’indipendenza nel febbraio 2008.

 

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