Vai al contenuto

Nomine, in maggioranza è tutti contro tutti

Nomine statali lite governo

Il Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2023 ha visto come tema principale la nomina dei nuovi vertici della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. Tuttavia, la giornata è stata caratterizzata da discussioni, litigi e promesse disattese, che hanno portato alla mancata nomina dei nuovi comandanti.

La successione del generale Giuseppe Zafarana, attuale comandante generale della Guardia di Finanza, ha visto i nomi di Andrea De Gennaro, comandante in seconda e fratello dell’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, e Umberto Sirico, attuale comandante dei reparti speciali, come i principali candidati. De Gennaro era stato scelto dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, mentre Sirico era il preferito dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

La partita per la nomina dei nuovi comandanti della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato ha visto anche la proposta di unire le due nomine, ma la situazione si è complicata ulteriormente quando è stata avanzata la nomina di Vittorio Pisani, attuale numero 2 dell’Aisi, come capo della Polizia di Stato. Pisani gode della stima di Matteo Salvini, capo della Polizia, ma è stato respinto.

Dopo una giornata di discussioni e litigi, la premier Giorgia Meloni ha deciso di sbianchettare la discussione dal Consiglio dei ministri. La giornata si è conclusa con un nulla di fatto, senza la nomina dei nuovi comandanti. Il risultato di questa situazione è stato la delegittimazione dell’istituzione che rappresentano.

Inoltre, la giornata ha visto anche la norma che introduce il pensionamento a 70 anni dei sovrintendenti dei teatri lirici, spianando la strada allo spostamento di Carlo Fuortes al San Carlo di Napoli e dando il via alla rivoluzione meloniana in Rai.

La situazione ha evidenziato i rapporti di forza interni alla maggioranza e la difficoltà nel trovare un accordo tra le diverse correnti politiche. La mancata nomina dei nuovi comandanti della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato ha lasciato in sospeso il futuro delle due istituzioni, aumentando l’incertezza sulla loro leadership.