Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi sono state riaperte dopo la richiesta di revisione del processo da parte di Alberto Stasi. Stasi, ex fidanzato della vittima e condannato nel 2015, ha sollevato la possibilità di piste alternative trascurate in passato. La Corte d’Assise di Milano ha quindi disposto un nuovo incidente probatorio per riesaminare elementi che potrebbero mettere in discussione la condanna definitiva.
La riapertura del caso è stata influenzata dalla figura di Andrea Sempio, amico di Chiara e attualmente unico indagato. Sempio era stato inizialmente considerato solo come persona informata sui fatti, ma nuovi elementi hanno portato gli investigatori a rivalutare prove, tra cui materiale della scena del crimine rimasto in archivio. Gli accertamenti si stanno concentrando su impronte digitali, DNA e tracce ematiche su tali oggetti.

Analisi dei reperti e sviluppi futuri
I reperti sotto esame includono fogli di acetilato, pellicole trasparenti che presentavano impronte di dubbia origine. Secondo fonti qualificate, riportate da Adnkronos, le analisi condotte con il test Obti – uno dei metodi più precisi per rilevare tracce di sangue umano – hanno avuto esito negativo. Le verifiche, già in corso, hanno confermato l’assenza di sangue, un risultato significativo per i legali coinvolti.

Le avvocate Giada Bocellari, per Alberto Stasi, e Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, hanno chiarito che restano ancora quattro fogli di acetato da analizzare, ma finora non è emersa alcuna evidenza ematica. Altri oggetti recuperati nella villetta, come piattini di carta e confezioni alimentari, sono stati sottoposti a esami approfonditi. Anche su questi non sono state trovate impronte, ma si attendono ulteriori analisi per tracce di DNA.

Il confronto tra i periti della Corte e i consulenti delle parti proseguirà nei prossimi giorni per esaminare ogni dettaglio. La posta in gioco è alta: da un lato, la possibilità per Stasi di ottenere una revisione del caso, dall’altro, la possibilità di chiarire uno dei più noti delitti italiani. Le indagini potrebbero ribaltare quanto stabilito finora dalla giustizia.