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“Non si deve permettere di dirlo!”. La furia di Conte nello studio di Vespa

Il caso Almasri ha scatenato un acceso dibattito nella politica italiana. Durante la trasmissione “Cinque minuti” su Rai 1, il conduttore Bruno Vespa e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, si sono confrontati duramente sulla questione. Conte ha espresso una forte condanna verso l’operato del governo, definendo la gestione del caso come una “vergogna nazionale e internazionale”. Ha criticato l’assenza in Parlamento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accusandola di essere direttamente responsabile, insieme ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, della decisione di rimpatriare il generale libico Osama Almasri.

Secondo Conte, Meloni dovrebbe spiegare pubblicamente le ragioni che hanno portato al rimpatrio di un individuo accusato di crimini gravi, inclusi stupri su minori. Ha dichiarato: “Lei deve venire da donna, da madre, da cristiana a spiegare perché ha messo su un volo di Stato con tutti gli onori e rimpatriato un criminale accusato addirittura di stupri su bambini”. Conte ha inoltre sottolineato che il governo sta minando la legalità internazionale per favorire un criminale, aggiungendo: “Questo governo sta cancellando tutta la legalità internazionale. Per cosa? Per rimpatriare un criminale, un boia? Domani mattina tutti gli stupri, tutti i crimini efferati, le nefandezze che questo criminale commetterà in Libia chiameranno come complice morale la presidente del Consiglio”.

Bruno Vespa ha difeso la posizione del governo, affermando che, nonostante la reputazione di torturatore, Almasri rappresenta una componente delle istituzioni libiche. Ha osservato: “È dura da dire, ma Almasri è anche un pezzo dello Stato libico. La sicurezza negli aeroporti, compreso quello dove atterra la Meloni, è garantita da Rada”.

Conte ha respinto con decisione questa argomentazione, sostenendo che un mandato di arresto internazionale non può essere ignorato. Ha affermato: “Guardi, questo argomento lei l’ha già usato e non vale nulla. Se io avessi avuto da presidente del Consiglio un mandato di arresto dalla Corte penale internazionale l’avrei assicurato alla giustizia internazionale, questo non lo deve dire, non si deve permettere di dirlo perché non è un argomento”.

In conclusione, il leader del Movimento 5 Stelle ha accusato il governo di “grave irresponsabilità politica” e “insipienza giuridica”, sostenendo che la gestione del caso Almasri rappresenta un colpo alla legalità internazionale.

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