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“Non siamo in guerra contro Fiorello, ma…”, i giornalisti del Tg1 sulle polemiche per il suo programma

Conferma, ricollocamento o cancellazione? Non si sa ancora quale sarà il destino del format di Rosario Fiorello, “Viva Asiago 10”, rassegna stampa che da tempo il conduttore e autore televisivo ha sperimentato in radio e poi sulla piattaforma streaming Rai Play.

Dall’annuncio della sperimentazione del programma, che doveva prendere avvio il 7 novembre solo online, il programma sarebbe dovuto partire ufficialmente su Rai Uno tre settimane dopo nella fascia oraria mattutina.

La rivolta dei giornalisti Rai contro Fiorello
Rosario Fiorello

Come spesso accade in questi casi, le redazioni hanno vissuto questo annuncio come un’invasione dei propri spazi e le polemiche sono esplose, con un vero e proprio linciaggio nei confronti dei giornalisti.

Il comitato di redazione del Tg 1 oggi ha voluto emettere un comunicato stampa per spiegare la situazione, dando del tu allo showman:

“Caro Fiore, ti scriviamo in nome e per conto di tutta la redazione del Tg1, che nutre grande stima per il tuo lavoro e si diverte come tutti, da sempre, con le tue invenzioni televisive. Il Tg1 non è in guerra con nessuno, come scrivono i giornali, tantomeno con un artista del quale continuamente racconta le mirabili imprese televisive”.

“Potevamo parlarne diffusamente con l’azienda, fare progetti insieme lavorando reciprocamente a vantaggio degli ascolti. Forse non sarai stato informato, come noi del resto, che il Tg1 da qui a giugno avrebbe perso quasi 150 ore di informazione. Forse non sai che molti colleghi lavorano per quel prodotto con grande passione nel nuovo spazio concordato con la rete dopo anni di trattative. Ci sarebbe piaciuto condividere con te e con l’azienda queste brevi considerazioni. Il Tg1 ama gli artisti e li promuove da sempre, porte aperte a tutti e nessuno scontro tra professionisti della Tv”.

“I titoli dei giornali non hanno evidenziato questo rispetto per il lavoro reciproco, hanno parlato solo di guerra a Fiorello, per questo ci teniamo a sottolinearlo: Fiorello ci piace, ma con un progetto anche per il Tg1 e i suoi giornalisti”.