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“Non stava correndo”. Leonardo Ricci morto all’asilo, svolta nelle indagini: arriva la ricostruzione

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  • Luigi 

A Soci, in Casentino, nessuno riesce ancora a pronunciare il nome di Leonardo senza che la voce si spezzi. Un bambino di appena due anni, un gioco nel giardino dell’asilo, un minuto che cambia tutto. E adesso c’è una domanda che aleggia ovunque: si poteva evitare? Sarà la procura di Arezzo a dirlo, mentre il paese si stringe attorno alla famiglia del piccolo.

La magistratura ha notificato cinque avvisi di garanzia ad altrettante educatrici. Un atto dovuto, necessario perché le indagate possano assistere all’autopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni, probabilmente martedì 18 novembre, su disposizione della pm Angela Masiello.

L’inchiesta, aperta per omicidio colposo, punta a ricostruire ogni minuto di quella mattina. Secondo le prime ipotesi, Leonardo non stava correndo: potrebbe essersi arrampicato su alcuni arbusti della piccola area verde, soprannominata dai genitori “il bosco”. È lì che il cappuccio della sua felpa si sarebbe impigliato a un ramo, causando il soffocamento.

Tra le educatrici indagate c’è anche quella che ha trovato il piccolo e ha tentato di soccorrerlo, poi ricoverata sotto choc. I carabinieri di Bibbiena stanno verificando quanto tempo sia passato prima che qualcuno si accorgesse di ciò che stava accadendo e se quell’area fosse davvero visibile e sicura. Al momento dell’incidente, tra le 11 e le 12, all’asilo erano presenti 60 bambini e 14 operatori. La cooperativa Koinè, che gestisce la struttura, ha fatto sapere che il rapporto numerico tra personale e piccoli era conforme alla normativa e che l’intero staff era formato e aggiornato.

La pianta coinvolta nell’incidente faceva parte di un progetto educativo, curata e mantenuta regolarmente. Nel frattempo, i carabinieri stanno acquisendo anche le immagini di una telecamera privata che affaccia sul cortile, ora sotto sequestro. Accanto alle indagini ufficiali, la cooperativa ha avviato una commissione interna per ricostruire ogni dettaglio.

Un impegno che si intreccia con il dolore di un’intera comunità: giovedì 13 novembre, in duemila hanno partecipato a una fiaccolata silenziosa per ricordare Leonardo. Dal sagrato della chiesa di San Niccolò fino al giardino dell’asilo, solo lumini, peluche, mani strette e sguardi bassi.E mentre l’autopsia e le verifiche proseguono, Soci resta sospesa, con un unico desiderio condiviso: capire cosa è accaduto davvero e garantire che tragedie così non si ripetano mai più.

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