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Omicidio stradale: Salvini prepara la stretta, ma un vecchio tweet lo mette in imbarazzo

Matteo Salvini prepara la stretta sul codice della strada e in particolare sul reato di omicidio stradale quando si guida ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. È lo stesso leader della Lega ad annunciarlo sui suoi canali social. A colpire in particolar modo il vicepremier del governo Meloni è la strage avvenuta negli ultimi giorni sulle strade italiane, dove solo nell’ultimo fine settimana si contano ben 29 vittime. Ma un vecchio tweet ancora online rischia di mettere in imbarazzo Salvini.

Matteo Salvini

Matteo Salvini è rimasto molto toccato dall’incidente avvenuto a Reggio Emilia dove un 32enne, risultato poi ubriaco e drogato, ha perso il controllo della sua auto andando a schiantarsi contro una casa disabitata. Lui si è salvato, anche se è ricoverato in gravi condizioni. Ma a perdere tragicamente la vita sono state le altre quattro persone che erano a bordo della vettura: la compagna di 22 anni, il loro figlio di un anno e mezzo, il fratello e la sorella della ragazza di nove e 11 anni.

A pesare psicologicamente su Salvini è forse anche la morte, avvenuta a Roma due settimane fa, di Francesco Valdiserri, il 18enne figlio di due giornalisti del Corriere della Sera travolto mentre camminava sul marciapiede. E così il leader leghista decide di pubblicare un post su Facebook in cui si legge: “Troppe tragedie per colpa di chi guida ubriaco e drogato. Stiamo lavorando per intervenire sui Codici per aumentare sanzioni e salvare vite”.

Insomma, l’idea di Matteo Salvini sarebbe quella di aumentare oltre gli attuali 12 anni di carcere la pena massima per chi si rende colpevole di omicidio stradale sotto effetto di sostanze. Ma a mettere nei guai il leader del Carroccio spunta un vecchio tweet del 2013 in cui l’allora aspirante capo della Lega cinguettava dopo una serata trascorsa con gli amici: “Gran serata coi Fratelli Leghisti. Ginepro, assenzio, limoncello e ora… sereni al volante con Vasco! Liberi liberi siamo Noi!”. Non proprio un comportamento da seguire.

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