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“Orgoglio italiano”, da Chigi e dal Coni solidarietà all’atleta Egonu dopo gli insulti razzisti

“Mi hanno chiesto se mi sento davvero italiana, sono stanca, potrei non giocare più”. Lo sfogo della campionessa azzurra di pallavolo, Paola Egonu, ancora una volta presa di mira dai razzisti, si è sfogata con il suo procuratore dopo il bronzo ai mondiali in Olanda.

Paola Ogechi Egonu, 23 anni, alta 1,93 metri, è nata a Cittadella, in provincia di Padova, da genitori di origine nigeriana. Con il suo fisico imponente, è diventata in poco tempo un pilastro della nazionale femminile di pallavolo.

Il suo sfogo con il suo procuratore è stato filmato da un tifoso e ha subito sollevato un coro di solidarietà, al punto da spingere il premier uscente, Mario Draghi a telefonarle per esprimere la sua vicinanza e definirla un “orgoglio italiano”.

Si è accodato il giorno dopo Giovanni Malagò, presidente del Coni, che le ha chiesto di “non prendere decisioni affrettate, “Ti siamo accanto, ci vediamo al rientro dalle tue meritate vacanze”, ha detto Malagò, aggiungendo di essere pronto a raggiungerla in Turchia, dove si trasferirà a giocare, e invitandola anche a ponderare ogni scelta futura.

Agli incoraggiamenti si sono aggiunti anche il presidente della federazione di pallavolo, Giuseppe Manfredi: “Paola Egonu è attaccatissima alla maglia azzurra, il suo è stato uno sfogo a caldo determinato da quattro imbecilli da social. Paola veniva da sei mesi di ritiro, era normale che fosse stressata. Adesso ci calmiamo tutti, la prossima convocazione è ad aprile 2023 e non ho motivo di pensare che lei non ci sarà: tra l’altro, la pallavolo propone integrazione piena altro che razzismo”.

Paola Egonu