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Cartabianca, Orsini: “Aumentare sanzioni a Russia e salvare Zelensky”

Alessandro Orsini nuovamente ospite di Cartabianca. Il professore della Luiss viene chiamato in causa dalla conduttrice Bianca Berlinguer per illustrare ancora una volta la sua posizione sulla guerra in Ucraina. Orsini spiega di aver “previsto per filo e per segno quello che sta accadendo adesso in Donbass”. Ma poi sorprende tutti invocando maggiori sanzioni contro Vladimir Putin.

Alessandro Orsini a Cartabianca

“Avevo previsto per filo e per segno quello che sta accadendo adesso in Donbass. – spiega Alessandro Orsini – È inutile dire ‘l’avevo detto’ ormai. Purtroppo il futuro per l’Ucraina è tragico. Esiste una dimensione di relazione del problema ucraino, cioè quello che Putin farà è in relazione a quello che faremo noi. I movimenti di Putin dipendono da noi. Dobbiamo aumentare le sanzioni contro la Russia usandole come merce di scambio al tavolo delle trattative. La mia speranza è quella di preservare un pezzo di Ucraina democratica e salvare Zelensky”, questa la proposta del professore.

Prima di lui, il dibattito sulla guerra in Ucraina era stato aperto dalla giornalista Cecilia Sala, secondo la quale “tutte le forze politiche hanno votato per l’invio di armi all’Ucraina. Non penso sia una posizione ideologica, di sistema. Putin ha dichiarato una guerra. È strano che dei partiti adesso, a ridosso delle elezioni, provino a spostarsi. Sembra una presa in giro”, attacca riferendosi probabilmente a Lega e M5S.

“È importante fermare l’invio delle armi. – ribatte invece la professoressa Donatella Di Cesare – Metà Italia non ha votato alle amministrative. Le persone si sentono tradite su tanti temi, l’uguaglianza, la giustizia sociale, le ripercussioni delle sanzioni”. L’opinione di Carlo Calenda è invece la seguente: “La guerra in Ucraina andrà avanti per molto tempo. Non si combatte per il Donbass ma per contenere il disegno imperialista di Putin che va oltre. Altrimenti il prossimo passo, dopo l’Ucraina, saranno i Paesi Baltici o un incidente in Polonia”. “Questa narrazione per cui tutto nasce dalla testa di Putin non sta in piedi. – tiene però il punto la Di Cesare – Persino il Papa ha detto che la storia di Cappuccetto rosso con i buoni e i cattivi non è accettabile. I problemi interni ci sono anche in America o in Inghilterra”.

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