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Paolo Borsellino, l’omaggio di Sergio Mattarella: “La Repubblica si inchina alla sua memoria”

Oggi, 19 luglio 2023, si celebra il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio, a Palermo, dove persero tragicamente la vita il magistrato Paolo Borsellino insieme a cinque membri della sua scorta. Per l’occasione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rende pubblico un messaggio. E le sue parole sono pesanti come pietre.
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Paolo Borsellino Sergio Mattarella

Il messaggio di Sergio Mattarella per Paolo Borsellino

“Nell’anniversario della strage di via D’Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino, magistrato di straordinario valore e coraggio, e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche”, scrive in una nota il presidente Sergio Mattarella.

“Quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile. – aggiunge poi Sergio Mattarella parlando della strage di via D’Amelio – Il nome di Paolo Borsellino, infatti, al pari di quello di Giovanni Falcone mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l’organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie”.

Borsellino e Falcone avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta. – prosegue ancora il capo dello Stato – Il loro esempio ci invita a vincere l’indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l’illegalità, a costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura. In questo anniversario, desidero rinnovare i sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri servitori della Stato che pagarono con la vita la difesa della nostra libertà”, conclude Sergio Mattarella.
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