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Francesco contro Matteo: “Non si può accusare i migranti di tutto!”

Parole forti, con destinatari ben precisi. Papa Francesco ha scelto di includere nel Messaggio per la Giornata della Pace un passaggio tutt’altro che banale: “Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza. Viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura dell’altro o dell’estraneo, nell’ansia di perdere i propri vantaggi, e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggiamenti di chiusura o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno. Oggi più che mai, le nostre società necessitano di ‘artigiani della pace”.

“Ogni rinnovo delle funzioni elettive – ha aggiunto il papa – ogni scadenza elettorale, ogni tappa della vita pubblica costituisce un’occasione per tornare alla fonte e ai riferimenti che ispirano la giustizia e il diritto. Ne siamo certi: la buona politica è al servizio della pace; essa rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugualmente doveri reciproci, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un legame di fiducia e di riconoscenza”.Francesco ha poi parlato dei “vizi della politica”, una “vergogna della vita pubblica”: sono “la corruzione” in forma di appropriazione indebita dei beni pubblici o di strumentalizzazione delle persone, “la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto arbitrario della ragion di Stato, la tendenza a perpetuarsi nel potere, la xenofobia e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali”, il “disprezzo” dei “costretti all’esilio”.Il pontefice ha poi elencato a sostengo del suo pensiero le “beatitudini del politico”, proposte dal cardinale vietnamita Francois-Xavier Nguyen Van Thuan morto nel 2002: “Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo. Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità. Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse. Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente. Beato il politico che realizza l’unità. Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale. Beato il politico che sa ascoltare. Beato il politico che non ha paura”.

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