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“I preti pedofili saranno puniti”. Papa Francesco risponde ai polacchi

I fedeli polacchi scrivono, papa Francesco risponde. Anche perché la questione è assai seria e delicata. Nella patria di papa Giovanni Paolo II si sta scoperchiando il sistema ecclesiastico che portava ad insabbiare i casi dei preti pedofili. E così un gruppo di 600 fedeli ha raccolto il denaro necessario per comprare un’intera pagina pubblicitaria su La Repubblica per lanciare un clamoroso appello al pontefice a “riparare la Chiesa dalle ferite della pedofilia in Polonia dove la lealtà verso l’istituzione è cieca e sorda, più importante del bene delle vittime”. Gli inserzionisti aggiungono che finora la mancanza di una reazione decisiva da parte della gerarchia vaticana alle denunce di “comportamenti riprovevoli attribuiti ad alcuni vescovi è motivo di scandalo pubblico”.

Come riporta Il Messaggero, “i casi specifici di abusi e insabbiamenti appaiono elencati in un sito polacco, disponibile in varie lingue (www.dosckrzywdy.pl). Sul sito viene spiegato che in diversi modi questi comitati di fedeli hanno “tentato quasi disperatamente di raggiungere il Santo Padre perché – affermano – amiamo la Chiesa e non possiamo più rimanere in silenzio di fronte alla quantità di male che sta crescendo in Essa. Da tanti anni emergono delle accuse contro alcuni dei nostri vescovi, che, anche se fossero solo parzialmente vere, comprovano degli scandalosi abusi, relativi a simonia, mobbing/violenza contro i sacerdoti e altre persone consacrate e insabbiamento di casi di pedofilia”.

Intanto, sempre dalle colonne di Repubblica, papa Francesco invia la sua risposta e le sue rassicurazioni: “I preti pedofili saranno puniti”. Il pontefice ci ha tenuto anche a specificare che prega per coloro che hanno rivolto l’appello e per tutte le vittime degli abusi: “I casi devono venire fuori e si deve applicare il diritto canonico”, ha fatto sapere papa Francesco tramite il suo portavoce. In mezzo allo scandalo polacco compaiono anche i nomi degli arcivescovi “Sławoj Leszek Głódź, vescovo Jan Tyrawa del vescovo Edward Janiak, ma anche altri”.

L’anno scorso un docu-film disponibile su Youtube intitolato “Non dirlo a nessuno” e realizzato con una videocamera nascosta da una vittima di violenze, Anna Misiewicz, ha fatto scoppiare il caso. La donna era stata molestata quando aveva 8 anni. Parlando con i suoi preti carnefici ha raccolto le loro testimonianze di quando la toccavano, la baciavano e la violavano. «Lo so non avrei dovuto, ma ho ceduto a una stupida passione» gli ha detto uno dei preti ora in pensione. “Era il diavolo che mi consigliava”. Il filmato è stato visto da 18 milioni di persone in Polonia.

 

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