Vai al contenuto

Papa Francesco in difficoltà a leggere il discorso: “Ho il respiro affannato”

Papa Francesco respiro affannato

”Avrei da leggere un discorso lungo, ma ho il respiro un po’ affannato; vedete, ancora questo raffreddore che non se ne va! Mi prendo la libertà di consegnare il testo a voi così che lo leggiate”. Sono queste le preoccupanti parole pronunciate da Papa Francesco ricevendo in Udienza una Delegazione della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche.
Leggi anche: Papa Francesco in difficoltà, non riesce a parlare: “Ho un problema”

L’annuncio a sorpresa del Papa

L’annuncio in diretta e a sorpresa di Papa Francesco ha fatto sussultare gli ospiti in una delle sale del palazzo apostolico. Francesco era da poco arrivato in carrozzina, come sempre, facendosi aiutare dal suo inserviente di fiducia per mettersi a sedere. «Avrei da leggere un discorso lungo, ma ho il respiro un po’ affannato; vedete, ancora questo raffreddore che non se ne va! Mi prendo la libertà di consegnare il testo a voi così che lo leggiate». E’ da prima di Natale, da quando è stato colpito dall’infezione ai polmoni, che nonostante le cure, gli antibiotici e l’aerosol, fatica a riprendersi pienamente. Anche durante la lunga intervista che Papa Francesco ha registrato per Fabio Fazio si sentiva un respiro pesante. L’entourage papale rassicura comunque che si tratta di un’influenza, niente di preoccupante. I programmi per il futuro restano integri e ogni giorno vengono arricchiti di nuovi impegni, come per esempio il viaggio in Argentina e nella Polinesia
Leggi anche: È ufficiale: Papa Francesco andrà a Venezia

All’udienza in Vaticano una nutrita delegazione proveniente da diversi atenei cattolici

Gli ospiti che stamattina erano in Vaticano facevano parte di una nutrita delegazione proveniente da diversi atenei cattolici. Nei giorni scorsi Francesco, affrontando il tema del numero troppo alto di università pontificie, ha avanzato l’ipotesi di un accorpamento in modo da razionalizzare le risorse, contenere i costi e offrire maggiori sicurezza agli studenti (che in tanti atenei sono in calo). Ipotesi che pare non sia stata molto apprezzata da tanti ordini religiosi ai quali fanno capo decine di atenei. Quest’anno, tra l’altro, si celebra il centenario della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (F.I.U.C.). Fu Pio XI a benedire la prima associazione composta da diciotto atenei nel 1924. «Da queste “radici” emergono due aspetti che vorrei evidenziare – ha detto Francesco –  il primo è l’esortazione a lavorare in rete. Oggi esistono nel mondo quasi duemila Università Cattoliche. Immaginiamo le potenzialità che potrebbe sviluppare una collaborazione più efficace e più operativa, rafforzando il sistema universitario cattolico. In un tempo di grande frammentazione, dobbiamo avere l’audacia di andare controcorrente, globalizzando la speranza, l’unità e la concordia, al posto dell’indifferenza, delle polarizzazioni e dei conflitti».  

Il Papa ha citato poi Hannah Arendt e Franz Kafka per chiedere agli atenei di non chiudersi «dietro dei muri, in una bolla sociale sicura, evitando i rischi o le sfide culturali, voltando le spalle alla complessità della realtà può sembrare la strada più affidabili (…) Aiutateci semmai a tradurre culturalmente, in un linguaggio aperto alle nuove generazioni e ai nuovi tempi, la ricchezza dell’ispirazione cristiana; a identificare le nuove frontiere del pensiero, della scienza e della tecnologia e ad abitarle con equilibrio e saggezza. Aiutateci a costruire alleanze intergenerazionali e interculturali nella cura della casa comune, in una visione di ecologia integrale, che dia un’effettiva risposta al grido della terra e al grido dei poveri».
Leggi anche: Papa Francesco ospite da Fabio Fazio, i commenti: “Chiedigli spiegazioni sulla maternità surrogata”