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Paragone contro Butac: “Io populista? Voi imbroglioni semantici”

Gianluigi Paragone si scaglia contro Butac, il sito nato per controllare le notizie che circolano sui social per poi denunciare agli utenti eventuali bufale. Un intento nobile, sulla carta, in un’epoca in cui le fake news sono ormai diventate una spiacevole abitudine. Ma non sempre portato a compimento in maniera efficace, a giudicare dalla reazione dell’esponente Cinque Stelle. Oggetto del contendere, la crociata intrapresa dall’ex conduttore de La Gabbia contro il caro bolletta.

In particolare, Paragone nei giorni scorsi aveva raccolto l’appello di diversi utenti che lamentavano un rincaro nei costi fissi anche a fronte di zero consumi. Seconde case sfitte, negozi momentaneamente chiusi. Tutte situazioni in cui, di fatto, non si consuma energia. Eppure le bollette, rispetto ai mesi precedenti, erano aumentate. Da qui la decisione del giornalista di presentare un’interrogazione in Parlamento, annunciando anche un’iniziativa per le settimane a venire.Butac se l’era però presa con i video pubblicati da Paragone sul proprio account, sostenendo che mostrare bollette provenienti da vari utenti senza contestualizzare fosse un modo per fare disinformazione. Pronta la replica del diretto interessato, che ha rispedito al mittente le accuse: “Il mio sarebbe populismo? Chiamatelo come volete. Voi però siete degli imbroglioni, degli imbroglioni semantici”.

Paragone è passato al contrattacco: “Nello svelare la presunta bufala, Butac scrive che io parlerei di abusi che non esistono. Ma quali abusi! Qui si tratta di ingiustizie, e i due termini non sono sinonimi. Almeno imparate a usare correttamente l’italiano. Io, da par mio, continuerò a raccogliere le testimonianze degli italiani. E a pubblicare le bollette. Sono populista? Può farsi, non ci posso fare nulla. Voi però guardate sullo Zingarelli la differenza tra abuso e ingiustizia…”.

Costi fissi in bolletta, Paragone all’attacco con un’interrogazione. Ma è solo l’inizio