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Bonus pensioni dal 1 settembre, la buona notizia: quanto è, chi lo incassa

Dal 1° settembre 2025 molti lavoratori italiani potranno beneficiare di un incremento in busta paga esentasse, grazie al cosiddetto bonus Giorgetti. Questa misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2025, è rivolta a chi possiede i requisiti per la pensione anticipata entro fine anno ma sceglie di proseguire l’attività lavorativa, con l’obiettivo di contenere la spesa previdenziale e mantenere competenze preziose nel mercato del lavoro.

Il bonus consiste nella corresponsione diretta in busta paga del 9,19% del reddito imponibile, quota normalmente versata come contributi previdenziali Ivs (Invalidità, Vecchiaia, Superstiti) all’Inps. Tale importo, totalmente esentasse, può arrivare fino a circa 6.900 euro annui per i redditi più elevati, rappresentando un vantaggio economico immediato per i lavoratori che decidono di non andare in pensione.

Bonus Giorgetti: chi ne ha diritto e quando sarà erogato

I tempi di erogazione variano in base al settore lavorativo. I dipendenti del settore privato potranno usufruire del bonus a partire da settembre, mentre per quelli del pubblico impiego l’avvio è previsto per novembre, in ragione delle diverse finestre mobili di uscita — sette mesi per i privati, nove per i pubblici. Sarà necessario presentare domanda all’Inps, che verificherà il possesso dei requisiti previsti dalla normativa.

Potranno accedere al bonus i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, oppure quelli per la Quota 103, con 62 anni di età e 41 anni di contributi. La scelta di aderire al bonus comporta un aumento immediato dello stipendio, ma implica una riduzione del montante contributivo, con un impatto proporzionale sull’importo della pensione futura.

Evoluzione della misura e obiettivi del Governo

Il bonus Giorgetti rappresenta una revisione più vantaggiosa del precedente “bonus Maroni”, introdotto nel 2004, grazie alla completa esenzione fiscale. Il Governo intende rendere questa opzione economicamente conveniente per i lavoratori prossimi alla pensione, incentivando la permanenza in servizio e contribuendo alla sostenibilità del sistema previdenziale nazionale.

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