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Perquisizioni nella sede del Milan, indagati i vertici societari. Il comunicato del club: “Società estranea”

Ore concitate in casa e a Casa Milan, dopo la perquisizione da parte della Guardia di Finanza che si è recata nella sede di Via Aldo Rossi per alcuni accertamenti: i controlli sono legati al passaggio di proprietà dal fondo Elliott al fondo RedBird, con indagati l’attuale e il vecchio amministratore delegato, Giorgio Furlani ed Ivan Gazidis. Il Milan ha presentato la sua nota ufficiale in merito a quanto accaduto e nelle prossime ore arriveranno ulteriori aggiornamenti in merito.

La Finanza in Casa Milan

L’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, e il suo predecessore tra il 2018 e il 2022 Ivan Gazidis, sono indagati. La Procura di Milano ipotizza l’ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio. Secondo gli inquirenti il Milan non appartiene davvero a chi dal 31 agosto 2022 ne appare il proprietario teorico. Cioè l’allora acquirente fondo statunitense RedBird del finanziere Gerry Cardinale. In realtà il vero proprietario sarebbe sempre rimasto il fondo statunitense Elliott del finanziere Paul Singer.

Il Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza sarebbe partito da tre fonti documentali di inedite circostanze. Ricavate da documenti depositati alla Sec negli Stati Uniti e da documenti trovati in Lussemburgo. Le perquisizioni di un anno fa nei confronti degli indagati consiglieri di amministrazione Jean MarcMclean e Daniela Italia portarono alla scoperta. E poi ci sono altri documenti ritrovati in un recente dossier interno alla società. Serviva per presentare il club nel tour invernale di contatti della dirigenza con potenziali investitori arabi

Cosa rischia il Milan

Ma cosa rischia il club rossonero dal punto di vista della giustizia sportiva? Qualora dovessero essere presi provvedimenti nei confronti della società, ​Il Milan rischia una multa o una penalizzazione: secondo Repubblica.it, al club rossonero potrebbe essere contestata la violazione dell’art 32 comma 5 del codice di giustizia sportiva, secondo cui “la società che non adempie agli obblighi di comunicazione e di deposito nei termini fissati dalle disposizioni federali in materia di controllo delle società professionistiche o di ammissione ai campionati professionistici o di rilascio delle licenze Figc è punita, per ogni inadempimento, con le sanzioni previste dalle medesime disposizioni federali ovvero, in mancanza, con quelle dell’ammenda o della penalizzazione di uno o più punti in classifica”. Tuttavia la questione sarà lunga: la procura federale non ha ovviamente ancora ricevuto nulla e non aprirà un’indagine fino a che non sarà messa a conoscenza di contestazioni da un organo ufficiale.

Il comunicato del club

In seguito alla notizia pubblica delle perquisizioni, la società rossonera ha rilasciato un comunicato in cui si dichiara estranea.

“In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria Sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente”.

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