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Piquadro: un piccolo impero e un fatturato di oltre 97 milioni di euro

Piquadro, è una società attiva nell’ideazione, produzione e distribuzione di articoli di pelletteria. L’ultimo anno fiscale, terminato il 31 marzo 2018, ha fatto segnare una delle performance economiche più brillanti per il gruppo Piquadro: fresca di acquisizione della francese Lancel, strappata al colosso elvetico Richemont, la maison bolognese di pelletteria guidata da Marco Palmieri ha registrato una crescita a doppia cifra di tutti i parametri di redditività e mette nel mirino una cifra record. Il gruppo Piquadro ha chiuso l’esercizio fiscale 2017-2018 registrando un fatturato di 97,63 milioni di euro, in crescita del 28,6% sull’anno precedente. A spingere i conti del gruppo sono stati sia l’introduzione nel perimetro di consolidamento di The Bridge, che ha totalizzato nel periodo ricavi per 23,76 milioni (con un contributo alla crescita pari a circa il 24,6%), sia l’aumento, pari al 4,3%, del marchio Piquadro. Il giro d’affari generato dal marchio Piquadro è cresciuto del 4,3%, con un incremento del 3,3% a perimetro costante del canale retail e del 19,7% dell’e-commerce. Il canale wholesale, che rappresenta il 44,6% del giro d’affari totale del gruppo, ha registrato un +2,7%, grazie alle buone performance del mercato europeo (+13,3%) e domestico (+3,8%). The Bridge ha chiuso l’anno con ricavi pari a 23,76 milioni di euro, contribuendo per il 24,6% circa alla crescita totale.

Il gruppo bolognese di articoli di pelletteria fondato nel 1987 e quotato dal 2007 alla Borsa Italiana, è presente in 50 Paesi con una rete di vendita composta da 187 boutique monomarca, tra cui 100 a insegna Piquadro, 14 firmate The Bridge e 73 della nuova conquista Lancel. A trainare i ricavi è stato in particolare l’andamento di The Bridge – il marchio di pelletteria toscano la cui maggioranza era stata rilevata da Piquadro nel 2016 per 3,17 milioni. A queste ultime, in particolare, hanno contribuito sia le vendite del canale di monomarca Piquadro, sia quelle wholesale. “La crescita a doppia cifra del fatturato e di tutti gli indici di redditività del gruppo attestano la validità del lavoro fatto sul marchio The Bridge e l’efficacia delle sinergie sviluppate a vari livelli”, ha commentato Marco Palmieri, presidente e amministratore delegato di Piquadro, che si dice “fiducioso che questa accelerazione possa continuare, alimentata dall’ottimizzazione delle risorse e dei processi in corso all’interno del gruppo”.

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Come si fa a mettere in piedi un piccolo impero degli accessori partendo da zero?

Marco Palmieri, presidente e amministratore delegato di Piquadro, risponde ala domanda:L’Italia è il Paese delle aziende di famiglia, dove il saper fare viene custodito e tramandato con cura e orgoglio. Si tratta di un patrimonio culturale importantissimo, ma a volte può rappresentare un limite. Nel mio caso, il fatto di non dovermi confrontare con i genitori, dimostrando di essere almeno altrettanto bravo e non sentire il peso di proteggere l’impresa tramandata da generazioni, è stata la mia fortuna. Ero libero di rischiare, sviluppando la mia personale visione del progetto. Anche il non essere inserito in un distretto industriale è stato un bene. Quando sei una realtà affermata, fa gioco trovarsi all’interno di un tessuto sociale e produttivo condiviso, ma all’inizio si rischia l’omologazione. Io non ho mai voluto conformarmi a una visione predefinita del prodotto.”

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Marco Palmieri un uomo dalle mille intuizioni

Marco Palmieri un uomo dalle mille intuizioni che ha saputo trasformare un’idea seguendo solo il suo istinto lanciando un grande marchio italiano nel 1998,  con un’offerta di borse, cartelle, zaini, valigeria e piccola pelletteria, sviluppata nel tempo, ha saputo conquistare il pubblico che riconosce e apprezza la funzionalità applicata all’estetica tipica di Piquadro. Grazie alla sua vera forza, ovvero la curiosità, ha dovuto inventare una soluzione per crescere e strutturare al meglio la realizzazione pratica di uno spunto creativo. Un uomo che ha saputo creare il giusto approccio con i mercati, grazie alla sua capacità di interagire con chi gli stava intorno e sopratutto con il suo team: “Io mi fido del mio gruppo di lavoro, così come loro di me e abbiamo tutti un obiettivo comune. In più io ho un compito nei loro confronti: proporre dei percorsi sfidanti che migliorino la qualità delle loro vite”, afferma. La visione futura di Marco Palmieri è un continuo guardarsi intorno, sopratutto su nuove acquisizioni. Un uomo che non abbassa mai la guardia. Ecco perché per raggiungere traguardi importanti, Palmieri consiglia ai giovani imprenditori di essere “irragionevoli”, “perché è quella la chiave delle grandi intuizioni. E non ponetevi come obiettivo i soldi. Concentratevi sull’offrire prodotti e servizi sempre migliori: solo così arriveranno i guadagni.”

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