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Porti chiusi, Mogol innamorato di Salvini. Dopo la radio sovranista, un altro assist

Mogol sempre più dalla parte di Salvini. Dopo il polverone che si è alzato con la sua dichiarazione di appoggiare la riforma leghista della Radio (dichiarazione fatta in veste di presidente della SIAE), adesso il Maestro lancia un altro assist al leader del Carroccio. Ospite a Circo Massimo, su Radio Capital, il presidente della SIAE ha parlato dell’operato del governo: “Ci sono cose che approvo e cose che non approvo”, ha detto, promuovendo però la politica salviniana.

“Porti chiusi? Mi piace che non si continui a risolvere solo noi un problema di tutta l’Europa”. Quando gli si chiede se è amico del ministro dell’interno, Mogol dice di essere “amico delle persone perbene, che cercano di difendere il Paese. Chi lavora in questo senso è mio amico”.

Su Sanremo: “Non l’ho visto, forse c’era una partita”. Giulio Repetti storico autore legato soprattutto a Lucio Battisti, ammette a ‘Circo Massimo’, su Radio Capital, di non aver visto il Festival di Sanremo e di aver ascoltato solo una delle canzoni in gara, la vincente, ‘Soldi’ di Mahmood: “È carina, ma il testo è debole“, dice, “offro a Moahmood una borsa di studio al CET”, la scuola per autori fondata proprio da Mogol, “gli facciamo gratis un corso, scriverebbe con più attenzione”.

Il presidente della Siae, si diceva in apertura, approva l’iniziativa del leghista Morelli per riservare un terzo della programmazione delle radio alla musica italiana: “Non è una barriera, è una difesa”. Ma quando Massimo Giannini gli chiede di indicare musicisti di qualità, Mogol risponde: “Per dir la verità, sento pochissima musica, sono impegnatissimo”.

La proposta presentata da Alessandro Morelli (Lega), presidente della Commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera, che ne è il primo firmatario, prevede “che le emittenti radiofoniche, nazionali e private, debbano riservare almeno un terzo della loro programmazione giornaliera alla produzione musicale italiana, opera di autori e di artisti italiani e incisa e prodotta in Italia, distribuita in maniera omogenea durante le 24 ore di programmazione”.

E inoltre prevede che una quota “pari almeno al 10 per cento della programmazione giornaliera della produzione musicale italiana sia riservata alle produzioni degli artisti emergenti”. Nella sua lettera agli associati SIAE, Mogolo ha scritto ieri: “Chiedo a tutti voi di contribuire a questa battaglia per la valorizzazione della nostra musica nelle radio”.

 

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