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Putin taglia il gas all’Europa: “Dobbiamo prepararci al peggio”

Vladimir Putin si prepara a ‘spegnere’ l’Europa? È questo il timore che si fa sempre più spazio nelle cancellerie del Vecchio continente. Oggi, lunedì 11 luglio, il gasdotto Nord Stream 1, che dalla Siberia arriva direttamente in Germania, smetterà di funzionare per dieci giorni. Ufficialmente per permettere ai tecnici di rimontare la turbina mandata in Canada per riparazioni e finalmente tornata in Russia dopo un braccio di ferro durato settimane, nonostante le proteste del governo ucraino. Ma in molti sono convinti che la Russia potrebbe non riattivare più quel gasdotto.

Putin pronto a tagliare il gas all’Europa

Bisogna tenere conto che il Nord Stream 1 trasportava, almeno fino a questo momento, 60 dei 200 miliardi di metri cubi del metano che la Russia invia in Europa ogni anno. Ma se, trascorsi questi dieci gioni utili per le riparazioni, non dovesse tornare in funzione, il fabbisogno energetico di 26 milioni di famiglie europee non verrebbe più garantito. Secondo gli analisti, se si dovesse verificare questa eventualità, l’Europa dovrebbe tagliare immediatamente i consumi del 15%, mentre la Germania dovrebbe arrivare al 20%.

Ma, se si pensa che Putin ha già ordinato di tagliare le forniture di gas a chi si è rifiutato di pagarlo in rubli (come nel caso di Polonia, Bulgaria, Paesi Bassi, Finlandia e Danimarca), il sospetto è che il 21 luglio, giorno previsto per la riapertura del Nord Stream 1, il gasdotto rimarrà chiuso. “Dobbiamo prepararci al peggio”, avverte infatti il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck. “Un problema notevole, il taglio totale delle forniture di gas è lo scenario più probabile”, gli fa eco il suo omologo francese Bruno Le Maire.

Insomma, i Paesi europei in questo momento sono freneticamente impegnati a cercare di riempire gli stoccaggi di gas in vista dell’inverno. Ma l’operazione risulta più difficile ogni giorno che passa, con Putin che ha deciso evidentemente di usare il contagocce per strozzare piano piano gli europei. “Una crisi energetica gravissima e rischi per l’inverno altissimi”, avverte il sottosegretario alla presidenza del Consiglio italiana, Roberto Garofoli.

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