Vai al contenuto

Qatargate, intercettazioni bomba: “Le Ong? Ci servono per far girare i soldi”

L’inchiesta sul Qatargate della magistratura belga rischia di allargarsi a macchia d’olio e di coinvolgere altri personaggi illustri delle istituzioni europee. Pare infatti che ci sia già una ‘gola profonda’ che sta spifferando agli inquirenti tutto quello che sa sul presunto sistema di corruzione che dal Paese del Golfo Persico faceva arrivare nelle tasche di parlamentari e loro collaboratori centinaia di migliaia di euro in contanti. Si tratta di Francesco Giorgi, il compagno della ormai ex vicepresidente dell’Europarlamento, la greca Eva Kaili, nella cui abitazione sono stati sequestrati circa 750mila euro in contanti. Le prime dichiarazioni di Giorgi che filtrano sono clamorose.

Alcuni protagonisti del Qatargate

Secondo le accuse mosse dal magistrato belga Michel Claise, le persone arrestate (l’ex europarlamentare Pd Antonio Panzeri, il suo ex collaboratore Francesco Giorgi, Niccolò Figà-Talamanca e Luca Visentini), avevano l’obiettivo di favorire due Paesi: il Qatar e il Marocco. Per farlo avrebbero deciso di fondare due Ong: la Fight Impunity e la No Peace Without Justice. Ecco perché, secondo quanto riporta Repubblica, Giorgi a precisa domanda dei magistrati avrebbe risposto: “Le Ong? Ci servono per far girare i soldi”.

Secondo quanto emerge, la presunta associazione a delinquere infiltrata a Bruxelles e Strasburgo sarebbe attiva almeno dal gennaio del 2021. I reati contestati agli indagati sono quelli di corruzione e riciclaggio. I rapporti sarebbero stati di altissimo livello soprattutto con il Qatar. La Kaili ad esempio ha incontrato il primo novembre a Doha il ministro del Lavoro qatariota Ali Bin Samikh Al Marri. Incontro promosso proprio dal gruppo di indagati appena citato.

La necessità del Qatar, secondo le accuse mosse dai magistrati belgi, era quella che il Parlamento europeo parlasse in modo positivo delle riforme attuate dal Paese arabo soprattutto in materia di diritti dei lavoratori. Necessità resa ancora più stringente dallo svolgimento dei Mondiali di calcio proprio in Qatar. Ecco perché la Ong di Panzeri avrebbe organizzato diversi viaggi proprio lì nei mesi scorsi.

Ma nelle carte dell’inchiesta si fanno i nomi di alcuni deputati che avrebbero potuto subire l’influenza di Panzeri. Come ad esempio quello di Alessandra Moretti, l’eurodeputata del Pd che però al momento non risulta né indagata, né sospettata di aver intascato mazzette. Gli uffici della sua assistente Francesca Garbagnati, ex collaboratrice di Panzeri, sono però stati posti sotto sequestro. Sulla Moretti pesa un viaggio in Qatar dell’ottobre scorso su cui ora si indaga. Altra notizia è il fatto che nelle intercettazioni si parli di orologi in regalo e di un acquisto di una casa a Cervinia.

Potrebbe interessarti anche: Qatargate: la polizia belga diffonde le immagini dei soldi sequestrati