Jean Claude Juncker e Donald Tusk in cima alla classifica. Seguiti a stretto giro, nella classifica dei rappresentanti più ricchi delle istituzioni europee, da Federica Mogherini. I generale, però, non se la passa male nessuno. Il presidente della Commissione europea e il vertice del Consiglio Ue a fine anno raggiungono la somma di 405.415 euro. Numeri, questi, riportati dal quotidiano La Verità e che hanno scatenato non poche polemiche sui social. Per avere un’idea di quanto siano laute le cifre di cui godono le più alte cariche dell’Ue basti pensare – sottolinea l’Huffington Post in merito – che Juncker e e Tusk guadagnano più di Donald Trump, quasi il doppio di Angela Merkel, più del triplo dello stipendio di Vladimir Putin.
Per i vice presidenti Frans Timmermans, Valdis Dombrovksis, Andrus Ansip e Jyrki Katainen la busta paga è da 362.743 euro (con una pensione stimata di 54.588 euro per 5 anni di servizio). Per i commissari come Pierre Moscovici uno stipendio da 323,914 euro l’anno (e una pensione stimata di 49 mila euro). Alle cifre indicate si aggiungono le voci variabili: l’assegno familiare o l’incentivo scolastico comportano un incremento della somma corrisposta. Si aggiungono poi i rimborsi per le trasferte e una particolare indennità transitoria, versata, cioè, nel periodo che va dalla fine dell’incarico all’inizio di un nuovo lavoro.
Ma c’è un altro tasto dolente: quello delle pensioni, che fa stare in pensiero le istituzioni europee ma, in un futuro neanche tanto remoto, potrebbe essere un problema anche per i cittadini. Esiste, infatti, un Fondo di vitalizio volontario, istituito nel 1990 che, però, non versa propriamente in ottima salute. Stando a quanto riporta la Verità, rischia il fallimento e le contromisure messe in campo per scongiurarlo, al momento, non hanno sortito particolari effetti. Un eventuale crac dell’istituto ricadrebbe sulle spalle dei contribuenti europei.Choc al cimitero ebraico: svastiche e simboli antisemiti sulle lapidi. L’Europa sta a guardare