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Pd, Renzi rompe il silenzio e esce allo scoperto: “Ecco cosa faccio per le europee”

Matteo Renzi sì, Matteo Renzi no. Sembra sempre questa la domanda che monopolizza il dibattito interno e esterno al Pd. A fugare ogni dubbio in vista della campagna per le Europee 2019, ci pensa Renzi stesso e lo fa a suo modo, direttamente: “Non farò una mia lista, l’ho sempre definita una discussione da fantapolitica. È evidente che c’è tanta gente che vuole raccontare l’Italia in positivo e a loro vorrei dare voce. Non mi candiderò alle Europee”.

Parola di Matteo Renzi, protagonista dell’ultima puntata di Stasera Italia, in onda su Rete 4. L’ex segretario del Partito Democratico, dopo aver smentito le voci circa la tornata elettorale di fine maggio e le sue velleità politiche, parla della difficile situazione del suo partito, aprendo alla proposta di Carlo Calenda e al suo manifesto per le Europee.

“Calenda dice: smettiamo di litigare. Mi sembra un principio saggio, preoccupiamoci delle cose da fare. Io sono totalmente d’accordo. Vorrei che si parlasse per una volta non di quello che devo fare io, ma di ciò che serve all’Italia. Dato che questi signori hanno raccontato che con loro l’Italia e l’economia sarebbero ripartite. E non mi pare che le cose siano andate così”.

Dunque, il senatore dem è andato all’attacco di Alessandro Di Battista, prima, e di Matteo Salvini, poi. “Alessandro Di Battista dice di essere figlio di fascista e, se lo dici, non vieni a dare lezioni alla sinistra in Italia”, l’affondo di Renzi contro Dibba, (presunta) anima “di sinistra” del Movimento 5 Stelle.

A seguire, appunto, le frecciatine al leader della Lega: “A volte sembra che Salvini voglia fare l’influencer. Io vorrei che qualcuno gli ricordasse che è ministro dell’Interno, non deve commentare i problemi della sicurezza, li deve risolvere. Quando c’è una storia brutta sui migranti, la commenta sempre e non ricondivide mai le cose belle”.

Intanto nelle ultime ore impazza il sondaggio lanciato su Facebook per testare il “sentiment” della rete sulla nomina di Lino Banfi a rappresentante dell’Italia all’Unesco. L’iniziativa è di Carlo Sibilia ( il sottosegretario M5S che dice che lo sbarco sulla Luna non c’è mai stato), ma la mossa si è trasformata in un boomerang. “Lino Banfi alla commissione UNESCO in un’Italia con il Reddito di cittadinanza o Renzi presidente del consiglio?”. Il risultato al momento è tutto a favore di Renzi.

 

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